~TokioHotel's Fan Fictions~

Nella notte., Arancione.

« Older   Newer »
  Share  
» Nika «
view post Posted on 22/8/2010, 19:35




-Ok, ho controllato il meteo: domenica è coperto.- La mia voce risuonava attraverso la cornetta del suo telefono.
-Coperto quanto?-
-Abbastanza per tener lontano il sole durante le ore più calde.-
-Pioverà? Perché se piove non ha senso andarci.-
-No, solo nuvole che non minacciano pioggia!-
-Perfetto, allora inizio a preparare lo zaino.-

E ancora una volta, per la terza estate consecutiva, ci ritrovammo lì.
Mirabilandia.
Il posto più magico che potesse esistere in tutti gli universi esistenti, anche i più lontani.
Non riuscivamo a capire come fosse possibile. Come fosse possibile che quel parco divertimenti creasse così tanta dipendenza. A dire il vero non sapevamo nemmeno se fossimo le uniche due a cui faceva questo effetto.
Tutto, dall'inizio alla fine, ci attirava.
La struttura, i giochi, alcuni del personale, i semplici visitatori (i fighi, tanto per intenderci) e, beh... Gli spettacoli. Uno in particolare.
Fatto sta che, quasi fosse diventata routine, almeno una giornata dovevamo passarla in quel parco, su quelle attrazioni, a commentare quei ragazzi, a urlare e farci riconoscere.
Ma c'era un altro piccolo motivo per cui, da tre anni, andavamo lì: lui.
E ogni volta, sapere di essere a tanto così dal suo corpo (mai come quell'estate) ci faceva salire una tale emozione.
Quasi fosse Bill per me o Tom per lei.
E ogni volta sentire da fuori i rumori delle moto ci faceva battere forte il cuore. Non quel giorno. Perché lui aveva deciso di andare via. Me lo aveva detto, mi aveva detto un anno prima che non avrebbe più lavorato in quello spettacolo.
Ma non era l'unica novità.
Quell'estate era cambiato qualcosa, a tutte e due.

Ce ne stavamo in macchina, sedute vicine, accanto a me il mio fidanzato e davanti mio padre -alla guida- e mio fratello.
Dalla radio uscivano le note di Wanna be a Billionaire, quando la canzone finì -eravamo circa a metà viaggio- i due ragazzi VJ tornarono a parlare.
Luigi, ma lo sapevi che questa sera ci sarà la luna piena? Mi è sempre piaciuto guar...
Le sue parole diventarono nebbia, io e la Giò ci guardammo con gli occhi fuori dalle orbite.
Non poteva essere vero.
La mia amica si avvicinò di più al mio orecchio che ormai era diventato supersonico per sentire certi sussurri -Ma non avevi controllato?-
-No! Potevo mai immaginare che si verificasse proprio oggi? Unico giorno di estate in cui ci sono le nuvole??-
-E adesso?-
-Ci controlleremo. Lo facciamo da un anno.-
Si tranquillizzò, ma restammo in silenzio per tutto il viaggio. Fino all'arrivo.
-Dio, senti che odore!- Inspirò tutta l'aria che poteva.
-Non è la prima volta. Ce l'hai fatta al cinema, al supermercato e anche al concerto dei Tokio Hotel.-
-Si, ma non ti dico la voglia di...-
-Ssh, sei scema? Per oggi dimenticati completamente la voglia di...- Mi bloccai, non potevo dirlo così davanti a tutti -...Quella cosa.-
La sentii sbuffare ma sapevo che avrebbe fatto come le avevo detto, dopo un anno avrebbe dovuto già impararlo se non voleva starsene chiusa tutto il giorno in casa.
Ci fermammo all'Ufficio Clienti per noleggiare un armadietto e depositare gli zaini.
-Si, si no va bene lo stesso ma quello spettacolo devo troppo vederlo!- Esordii alla vista del cartellone “CERCASI STUNTMAN!! Per un giorno, anche tu potrai salire sulle auto di Scuola di Polizia e provare l'emozione di essere stuntman!”
-Maaa... Se tipo ci iscriviamo per salire?- Propose la Giò.
-Tu sei pazza!-
-Lo so, per questo voglio farlo! Dai, dai, daaaaiiiii!!!-
-Amo vuoi venire anche tu?- Lo guardai con occhi imploranti.
-No, no. Andate voi.- Nei suoi occhi però leggevo paura, ed era giusto che fosse così. Dopotutto solo due pazze come noi potevano fare una cosa del genere. Non volevo obbligarlo, era una cosa che doveva fare solo se se la sentiva.
Quindi noi due da sole ci avvicinammo all'Ufficio Clienti, una ragazza dai capelli castani ci salutò gentilmente.
-Ehm...- Cominciò la Giò -Noi volevamo iscriverci allo spettacolo Scuola di Polizia. Si, beh, per salire insomma.- Mi guardò sorridendo, non faticai a capire che era eccitata quanto me.
-Siete maggiorenni?-
-Ovvio che si.- Troppo scontata come domanda, se non lo fossimo state non avremmo nemmeno sprecato tempo a chiederlo.
-Ok, allora ho bisogno della vostra carta d'identità.-
Dopo averle consegnate, il calore ci invase. Era il calore dell'emozione.
-Perfetto. A quale spettacolo preferite partecipare? Quello delle 14.30, alle 17.30 o al serale delle 21.30?-
-Cavolo però...- Mi guardò senza sapersi decidere -Quello di sera non lo abbiamo mai visto!-
Di colpo mi voltai a guardarla strabuzzando gli occhi di fuori cercando di farle capire che quella sera era off-limits per colpa della luna che non poteva nemmeno aspettare un giorno per riempirsi, ma non dovevo assolutamente dirglielo lì quindi trovai una scusa -Appunto e se lo vediamo lì sopra poi non ce lo godiamo! Quindi facciamo alle 14.30 così ci togliamo subito questa spina nel fianco.- Davvero, non sapevo cosa mi fosse passato per la mente, ragion per cui dovevo uscire al più presto da quella situazione e dovevo trascinarmi dietro anche la Giò. Non potevo di certo prevedere cosa sarebbe successo.
-Ecco si!- Puntualizzò lei dopo che le ebbi sorriso facendole capire “ARRIVACI!”.
-Allora quello delle 14.30.-
Anche se non era una domanda, in coro intonammo un -Si!- fin troppo entusiasta.
-Bene, con questi...- Ci porse due biglietti simili a quelli d'entrata non appena furono stampati, noi li prendemmo leggendoli.
-Potete entrare nel “backstage”...- Rafforzò le virgolette con le dita -...Ricordate che dovete presentarvi almeno mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo. Vi basterà presentarvi all'entrata e presentando i biglietti gli addetti vi accompagneranno. Finito lo spettacolo, tornate qui per ritirare i documenti.-
-Se ne usciamo vive.- Bofonchiai, la ragazza mi guardò perplessa.
-E non dimenticatevi di ritirare le vostre foto nello stand fuori dell'area spettacolo!- Aggiunse sorridendo.
-Ok, grazie.-
La ringraziammo e la salutammo raggiungendo così mio padre, il mio fidanzato e mio fratello che già avevano sistemato gli zaini nell'armadietto noleggiato prima che noi prendessimo quella bizzarra decisione di affrontare la nostra morte!!

Inutile dire che ci girammo tutti i giochi. Ci stavamo divertendo, certo, seppur non far caso a quegli odori umani fosse così impossibile. Ma la vedevo e mi sentivo -soprattutto durante le file d'attesa per salire- che eravamo entrambe preoccupate. La Giò forse meno di me, lei non era tanto brava a controllarsi (al contrario di me) ma quando c'era da non pensarci lei non ci pensava (al contrario di me, ovvio). Forse era questa l'unica cosa in cui eravamo diverse. Dovevo comunque stare attenta ad ogni gesto o parola, miei o suoi che fossero.
A pranzo non mangiai molto (al contrario, certo, della Giò), il mio stomaco si era chiuso già da un po', sembrava si stesse contorcendo su sé stesso, e in più cominciavano a bruciarmi gli occhi per via del sole che scottava nonostante la debole linea di nuvole che lo coprivano.
Ma poi di cosa volevo preoccuparmi? Davvero, eravamo state al cinema, al centro commerciale e al concerto dei Tokio Hotel e non era mai successo nulla (per quanto fosse stato difficile trattenersi dal non salire sul palco e divorarli!), per qual motivo doveva andar storto qualcosa proprio a quello spettacolo? Peccato che il mio sesto senso dicesse tutt'altro.
Finalmente alle due ci incamminammo raggiungendo il posto dello spettacolo ormai ghermito di gente che aspettava di entrare.
-Non mi ricordo come si faceva!- Immaginavo io che lo avrebbe detto!
-Va beh, chiediamo qui.- La tirai per il polso portandola fino al piccolo stand.
-'Giorno!- Mostrammo i pass all'uomo con la maglietta azzurra e lo stemma di Mirabilandia sulla sinistra.
-Uh, che coraggio!- Bell'incoraggiamento da parte sua! -Bene, dovete andare lì.- Ci mostrò un cancello bianco con il cartello “VIETATO L'ACCESSO!”.
Annuimmo e lo ringraziammo, quindi tornai dai miei maschi.
-Babbo mi raccomando i posti migliori: terzo gradone centrale! Fate tante foto e video!-
Li salutammo e quatte quatte avanzammo verso il cancello bianco. Lo aprì la Giò.
Immediatamente i nostri cuori iniziarono a battere fortissimo, all'unisono.
Entrammo di qualche passo, quanto bastava per far richiudere il cancello con un tonfo.
Quel tonfo richiamò l'attenzione di uno stuntman poco più lontano da noi che ovviamente... Si avvicinò.
Quando fu ad una certa distanza -troppo vicino- si tolse il caso.
-Non dirmi che...-
E scosse i capelli al vento, come se fosse in un film.
-Non è lui!!-
-E' lui?- La mia quasi-cieca-da-lontano-non-vedo-bene.
-Si. E sta venendo qui.
-Occazzo dì qualcosa.-
-Che cosa?-
-Ciao.- Sorrise. Ci diede tutto il tempo necessario per replicare ma noi non rispondemmo lasciando così anche andasse avanti -Che ci fate qui? Non avete visto il cartello?- Chiese gentilmente, mantenendo il sorriso.
-Ehm...Si...Ma...Abbiamo i pass.- Mi diede una gomitata facendomi ritornare sul pianeta Terra.
-Ah, si. Eccolo!- Glieli mostrammo, fiere.
-Uh, che bello! Ma non sono io che devo... Mhm, seguitemi!-
Si volto e noi, come due papere, lo seguimmo tra commenti alquanto imbarazzanti che, sicuramente, lui sentiva.
-Ecco, parlate con lui, torno al mio lavoro.-
Ignara della presenza di un altro ragazzo, mi voltai mordendomi il labbro e guardandolo mentre si allontanava.
-Ciao, piacere io sono Marco.-
-Giorgia!- Mi tirò un'altra gomitata.
-Ah si, Monica.-
-Perfetto, tra poco inizierà lo spettacolo, siete pronte?-
Annuimmo, eravamo davvero pronte.
-Molto bene. Vi chiedo pochissime cose: allacciatevi le cinture di sicurezza e...Mhm...Per il resto cercate di non distrarmi.- Mi sembrava anche logico, mica volevamo schiantarci contro un muro!!
-Guiderai tu?- Chiesi, come una mongola.
-Certo che si!- Lui sorrise.
-Allora non ucciderci!-
-Tranquille, siete protette al massimo!-
Sorrise, poi si scusò per tornare agli ultimi preparativi sotto i nostri occhi esploratori. Ci guardavamo a destra e a sinistra, ma io cercavo solo una persona.
E la mia amica-quasi-gemella lo capì.
-Dai, ti ubriacherai dopo.- Disse, scherzando. Lo sapevo che scherzava, ma la presi sul serio.
-Giò, sei pazza?-
-Daaai scherzavooo!!!-
-Hey...Hey ragazze, potete già salire in macchina.- Ci si avvicinò la ragazza che interpreta la poliziotta, ci sfiorò le spalle e ci accompagnò fino all'auto. Ci fece salire e ci aiutò ad allacciarci per bene le cinture di sicurezza, poi ci lasciò con un -Buon divertimento!-
-Siee, addio.-
Non so quanto tempo passò da quando la ragazza ci lasciò a quando Marco salì in macchina. Mentre l'accendeva, passò accanto la sua moto. Mi voltai per guardarlo, lui alzò la mano in un salutò e io quasi fui tentata di uscire da lì e saltargli addosso!
-Siete pronte?-
La Giò strozzò un urlo, io ero spalmata sul sedile aggrappata come un gatto impaurito.
Allora partì e noi non capimmo più niente (come se fino ad allora ci avessimo capito qualcosa). Facemmo la nostra strepitosa entrata, tanto comunque nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza tranne mio papà, mio fidanzato e mio fratello. Da ingenua li cercai in mezzo a quella folla, ma voi siete convinti che io li abbia visti? Eheh, no. Quindi tornai allo spettacolo, alla corsa e al fatto che le budella mi si stavano contorcendo. All'improvviso la Giò mi afferrò la mano, quello fu il gesto che mi fece rassicurare almeno un poco.
Poi ci fermammo accanto alle impalcature della scena dello spettacolo e ci fecero scendere davanti a tutto il pubblico.
-Dimmi che è finita, ti prego.- Sentivo forti rumori e voci confuse troppo alte per capire di primo impatto quello che si stavano dicendo. Nemmeno il tempo di sgranchirsi le gambe o di identificare la sua moto, che già la ragazza poliziotta ci fece risalire. Non avevo nemmeno cercato mio papà!!
Insomma, praticamente tutto lo spettacolo lo passammo su quelle auto (ci fecero anche cambiare eh, tra una scena e l'altra).
Capii che era finita quando ci fecero scendere e stavano presentando gli stuntman, tutti applaudivano felici e divertiti, ma io giuro non capivo nulla. La testa mi esplodeva e avevo un forte ronzio nelle orecchie. Avevo anche un forte bisogno di acqua.
Alla fine molta gente cominciava ad uscire e noi (su una macchina, che vi aspettavate?) tornammo nel backstage.
-Com'è andata?- Chiese Marco una volta scese.
-DI NUOVOOOO!!!!- Lei era troppo eccitata.
-No, no, no, no! Mai più! Voi siete pazzi! Ma come fate? Non avete paura?-
-Magari noi siamo abituati.- Una voce mi punse da dietro facendomi rabbrividire. L'avrei riconosciuta tra mille. Di colpo mi voltai e, senza alcun dubbio, diventai rosso peperone in faccia. Scottavo!!
Ok, era il caso di dire qualcosa.
-Ah, ehm, si, in effetti, direi che è così!- Mi grattai la fronte, imbarazzata.
-Scusate, torno a mettere apposto le mie cose.- Marco sorrise e andò via.
-Credo che andrò a fare un giro su una moto con qualcuno di volenteroso a trasportarmi.-
-Allora nessuno!-
-Ahah, grazie!- Lo fece davvero, andò a chiedere al primo che passava di lì un giro di prova su una moto! Una moto da cross!! Avevo sempre pensato che fosse pazza, ma mai fino a quel punto.
-Io e te ci conosciamo già, vero?- Richiamò la mia attenzione.
-Ehm si...Abbiamo tipo mezzo chattato una volta.-
-Ecco, mi ricordavo bene allora. Mhm, ti andrebbe di fare un giro?- Alzò il braccio dondolando il casco.
-Dici....Sulla moto? Cioè ehm in realtà...-
-Hai paura?-
-Chi? Io? No! Ok ci sto.- Idiota. Tu hai paura e non vuoi ammetterlo nemmeno a te stessa. Brava Monica.
Mi porse il casco -Mettilo.-
-Eh? E tu?- Beh, almeno non mi preoccupai del fatto che...Era tutto impregnato di sudore!!
-Tranquilla, io posso andare anche senza.-
Lo girai in modo da potermelo infilare ma mi bloccai fissandolo. Non mi ero mai messa un casco prima di allora e non ero nemmeno mai salita su una moto, figuriamoci da cross! Dopotutto si vive una volta sola o no? E quindi presi coraggio infilandomi il suo casco. Subito le mie narici inspirarono tutto il suo profumo diffondendolo attraverso il mio corpo. Era così buono -seppur fosse sudore-, così caldo e travolgente e... Oh no, non potevo resistere a lungo!
-Bene, vieni.- Lo seguii fino alla sua moto, lui salì per primo e io mi sistemai dietro di lui avvinghiando le braccia alla sua vita. -Tieniti forte.-
-A costo di soffocarti?-
-A costo di soffocarmi.-
Sorrisi e lui partì lentamente per poi accelerare mano a mano che prendeva ritmo.
-Vai piano!!-
-Volevo farti provare una cosa.-
-Che cosa oh??- Dovevamo urlare per farci capire, il rumore delle due moto -era su anche la Giò- era a dir poco assordante!
-Sei pronta?-
-Si! Cioè no! Oddio cosa vuoi fareeee???-
-Sta a vedere!-
Fece il giro della fila dei cespugli in mezzo alla pista per rimettersi poi in carreggiata.
-Pianino oh!!-
Ripartì a tutta velocità beccando in pieno un trampolino. Immediatamente la moto si alzò da terra e io mi strinsi ancor più forte a lui, il cuore mi era salito in gola. Dolcemente atterrò facendomi allentare un po' la presa.
-Sei un pazzo!- Dissi mentre mi toglievo il casco.
-Non ti è piaciuto?-
-Non mi piaciuto? È stato strabiliante!! Non avevo mai provato una cosa del genere!!- Gli porsi il suo casco, con un po' di amarezza per dover smettere di annusare quel profumo.
Eravamo vicini ad una trave in ferro che teneva su la scena, lontani da tutti.
-Vorresti riprovarci?- La sua voce si era fatta sempre più un sussurro. Il suo odore mi attirava così tanto che nemmeno mi accorgevo di come mi stavo avvicinando al suo corpo.
-Adesso?- Sussurrai anche io.
Era così attraente, ecco la parola giusta per quel profumo. Attraente.
-Quando vuoi.- Chinò un po' il viso. Il suo respiro caldo faceva in modo che l'odore arrivasse più intenso ricoprendo di brividi tutta la mia pelle.
-Magari dopo.- Non potevo più resistergli, riuscivo a sentire anche il calore del suo corpo sfiorare il mio. Alzai la mano posandola sul suo avambraccio.
-Ci conto.- Piegò il viso fino a sfiorare la mia guancia con il naso, istigandomi e costringendomi a continuare. Il suo odore ormai mi aveva mandata in estasi, ero sempre più eccitata e vogliosa di assaggiarlo. Non potevo più fermarmi, non ci riuscivo più. Sfiorai il suo collo con le labbra per assaggiare se anche il suo sapore mi piaceva. Si, mi piaceva e non poco. Come se fossi l'orso e lui il miele. Lui non dava segni di diniego, quindi continuai ad accarezzargli il collo con la bocca avanzando lentamente lì dove l'odore è più forte, poco più dietro la nuca, tra i capelli. Piegò la testa all'indietro e lasciò cadere il casco a terra, di fianco a noi. Sentivo pulsare l'arteria, segno che il cuore pompava il sangue velocissimo. Il suo sangue. Quello che emanava quel sapore straordinario. Sarei stata capace di ubriacarmi e allo stesso tempo fargli male, se non fosse intervenuta la mia amica.
-Ops, mi sa che ho interrotto qualcosa.-
Tornai in me toccando nuovamente terra con tutto il piede e non solo con la punta -Ah no, no tranquilla. Andiamo.- Mi volta per raggiungerla, ma lui fu più veloce e mi strinse il polso. Il sangue pulsava anche nella sua mano.
-Aspetta.- Mi fece voltare, ero di nuovo contro al suo petto. -Torna stasera, ti prego. Vorrei rivederti.-
-St-stasera?-
-Si, allo spettacolo delle nove e mezza. Puoi vederlo dagli spalti, poi quando sarà finito vieni di qua. Ti aspetto.-
-Ma...Non posso entrare se non ho i pass. E non posso nemmeno iscrivermi un'altra volta.-
-Ti vengo a prendere io. Basta che mi aspetti al cancello bianco.-
Non ero sicura di volerlo fare davvero, ma ero sicura di quello che avevo provato mentre assaggiavo la sua pelle, il suo sudore che per me era la cosa più buona che ci potesse essere! Dopotutto potevo trattenermi, lo avevo sempre fatto, e chi se ne fregava della luna piena!
-Ok, vengo. Ma devi promettermi che sarai lì ad aspettarmi e che, beh, dovrà entrare anche lei!- Indicai la Giò alle mie spalle.
-Promesso!-
-Ok, allora ci vediamo stasera dopo lo spettacolo.-
-Grazie.- Si piegò stampandomi un bacio sulla guancia. Ero così tentata da posare nuovamente le labbra su di lui. No! Per niente al mondo avrei dovuto farlo di nuovo. Quella sera sarei andata lì e avrei chiarito tutto. Tutto cosa? Cosa gli avrei detto? Che il suo odore e il suo sapore mi attiravano? E che avevo assaggiato solo il suo sudore, mica altro! Quello che davvero volevo. Ma no, non potevo di certo dirgli una cosa del genere. Si sarebbe spaventato, mi avrebbe dato del mostro e chi sa che altro avrebbe fatto. Gli avrei solamente detto che, beh, ero già fidanzata. Ma anche lui era già fidanzato!! Eppure era attirato da me.
-Secondo me dovresti andarci stasera.- Mi disse una volta richiuso il cancello bianco.
-Luna piena, ti dice nulla?-
-E allora? Anche al concerto dei Tokio Hotel c'era la luna piena, ricordi? E non è successo nulla! Ti sei mangiata Bill Kaulitz? No! E allora dov'è il problema? Poi ci sono io!-
-Certo, fosse per te gli salteresti addosso ancora prima di aver visto una sola goccia del suo... Va be! Ma Bill Kaulitz poi era lontano!! Certo, il desiderio di assaggiarlo eheh era forte. E mica solo di quello.-
-Puaaah Monyyy!! Dai seriamente, cos'hai da perdere?-
-Un fidanzato.- Lo indicai davanti a me -E il fatto che se scoprono che mi sono pappata un essere umano mi ammazzano.-
-Ma mica te lo devi pappare tutto come se fosse la tua cena. Devi solo assaggiarlo. E poi devi dirmi com'è, dato che a quanto pare non vuoi che lo faccia io al posto tuo.-
-No, tu sei pazza. Stasera non ci vado!-
-Dove vai?- Chiese il mio ragazzo stampandomi un bacio sulle labbra -Che ti sei messa?-
-Nulla, perché?-
-Sono amare!- Amare? AMARE? Le mie labbra amare per via del suo sudore? Ma se era la cosa più dolce e travolgente e sexy che potesse esistere? Ah già, lui non poteva sentirlo come lo sentivo io.
-Sarà...Sarà solo sudore. Non si vede che sto sudando?-
-Si che si vede! Ma che avete fatto tutto questo tempo?- Eccerto, dovevo capirlo che me lo avrebbe chiesto.
Corse la Giò in aiuto -Abbiamo fatto qualche foto.- QUALCHE FOTO?? E se poi le vuole vedere? -Ma non parliamone più, andiamo a fare i giochi.-
Dopo quell'esperienza su una macchina del genere direi che potevamo benissimo fare qualsiasi gioco anche dopo mangiato sicure che non avremmo vomitato.
Stavamo raggiungendo il Niagara, tanto per stare freschi, e noi due ci allontanammo un attimo lasciando che i maschi andassero leggermente avanti.
-Dobbiamo finire un discorso.-
-No, ti prego. Non costringermi a parlare di una cosa del genere.-
-No, tranquilla. È che non mi spiego una cosa. Come fai a resistere al tuo fidanzato e non..A lui?-
-Sei pazza? Lui ha un odore che non ho mai sentito prima! E non ti dico il sapore della sua pelle. Cavolo mi hai vista!! Nessuno ha quello che ha lui.-
-Dio però, sei di una fortunata!-
-No, no, no!! Ero fortunata se me lo baciavo non se provavo a...Mangiarlo!!-
-Ma non hai provato a mangiarlo.-
Silenzio.
-Perché tu non lo hai fatto vero?-
-No. Cioè si. No, però volevo farlo.-
-Va beh lo sai, l'importante è che... Non fai quella cosa. Però se lo lecchi non vedo dove sia il problema. Cioè, hai tirato su solo del sudore eh. E lo farai anche stasera.-
-No, stasera no. Perché siccome ho già provato il suo sudore, stasera so già che vorrò dell'altro. Ed è quello che tu sai benissimo. E le conseguenze le sai altrettanto bene.-
-Si, ma non ti succederà nulla se non sarà stata colpa tua!-
-Come farà a non essere colpa mia??-
-Un modo lo troveremo. Ma tu. Stasera. Devi. Assolutamente. Andare. Là. E io verrò con te.-
-Ci manca solo che mi ci mandi da sola.-
-Quindi siamo tutti d'accordo? Che stasera farai come ti ha detto?-
-Si, farò come mi ha detto.-
Il sole era fortissimo, le nuvole si stavano allontanando e il caldo cominciava a farci sudare. Quindi avevamo senz'altro bisogno di un po' d'acqua e di un paio di occhiali per ciascuna fino a che non avrebbe iniziato a calare, quindi le sette di sera!
Girammo tutto il parco, tra un gioco e l'altro, tra tutte le file e le nostre urla. Insomma, ogni volta era un tale divertimento andare lì. Ogni volta era una tale emozione! Seppur quell'estate fosse leggermente rovinata da quel piccolo problemino che ci era arrivato circa undici mesi prima dopo esserci iscritte ad una strana scuola con strani professori e strani studenti che, a quanto pareva, ci erano simili. Però ci trovavamo bene, quindi perché non continuare? Era stata una nostra scelta nonostante tutto non sapessimo minimamente di che cosa si trattava. Sembrava davvero una scuola normale (per chi non era abbastanza informato) e quindi la scegliemmo. Solo una volta entrate cominciammo lentamente a capire e la cosa ci affascinava. Non poco. Tanto da convincerci a rimanere e diventare due di loro.
E quindi, quel giorno a Mirabilandia eravamo un po'... Strane. Per noi però era del tutto normale, stavamo solo imparando a trattenerci.

Mentre facevamo la fila per entrare (che procedeva davvero lentamente) fissavo il cancello bianco dal quale sarei dovuta entrare appena un'ora dopo. Beh un'ora perché: eravamo arrivati lì alle nove per riuscire a prendere i posti migliori (terzo gradone centrale) e un'altra mezz'ora per tutto lo spettacolo, forse qualcosina di più. Peccato che il tempo quando ci si diverte passa sempre in fretta. E sapevo che quello sarebbe passato in un baleno.
Di sera poi faceva tutto un altro effetto.
Era tornato sereno, ma non ci davano più fastidio gli occhi. Tutto era illuminato da luci potenti e colorate e dalla nostra cara amica luna piena che emanava una luce fortissima, proprio quella sera esatto.
-Credi davvero che...?- Mi avvicinai al suo orecchio sussurrando.
-SI. E non contrastare. Ormai gli hai detto che ci vai quindi ci vai.-
-Ma guarda la luna. A me fa paura.-
-Oooh mamma mia! Tanto là dietro manco si vede. E se non la vedi tu, nemmeno lei ti vede. Ricordi? Se non ti tocca la sua luce non potrai essere più vogliosa di quanto già non sei.-
-Di quanto già non sei, appunto.- Mi voltai per guardare la scenografia dello spettacolo davanti a me.
-Dai al limite gli chiedi di portarti dentro a quelle cabine che ci sono là dietro.- Quelle cabine sembravano più bagni e li avevamo visti quando eravamo saliti sulla ruota gigante (quella per vedere il panorama dai!) ma non ero sicura che fossero veramente utilizzati da loro.
-Si certo, così è sicuro che non esce vivo.-
-Tanto lo sai cosa succede se non esce vivo. Quindi fai te, o resisti o...-
-Resisti.-
-Appunto! Oh dai bon, che inizia!-
Si spensero le luci e un brivido percorse tutta la mia schiena. Come fu per tutto il resto dello spettacolo, certo, soprattutto quando entrò lui con la sua moto sulla quale ero salita quel pomeriggio.
-Oddio...- Mi avvicinai sussurrandole, con quel casino poteva sentirmi solo lei -...Il suo sudore. Dentro a quel casco. Se se lo toglie scommetto che riesco a sentirlo fin qui.-
-Alla fine, dopo, vediamo.-
Mi fece venire paura, era davvero possibile? Nel frattempo ci godevamo tutti quei nuovi odori che avevamo intorno, alcuni erano davvero dolci altri un po' più amari...Ma attiravano tutti allo stesso identico modo!
-Ecco, ecco. Si toglie il casco! Lo senti?-
Cominciai a fiutare come un cane e mi paralizzai.
-Lo senti? Dimmi cosa senti. Com'è?-
Continuando a fissarlo e ad annusarlo a distanza le risposi – E' dolce, dolcissimo. Lo sento come se fosse qui. Lo sento ancor più di quello di chi mi sta circondando. Devo andare da lui.-
Mi alzai insieme a tutto il pubblico, loro si avvicinarono alle transenne per vedere meglio come passavano gli stuntman lì vicino ma io feci per allontanarmi.
-Dove andate?- Chiesero tutti e tre in coro.
-A...Prendere dell'acqua. Ma voi fate con calma, vi aspettiamo...Mhm...- Guardai la Giò chiedendole aiuto.
-Alla sala giochi, ok?-
Ricevuto il consenso ci allontanammo a passo spedito, sentivo ancora il suo profumo.
-Mony rallenta, non riesco a stare al tuo passo!- Mi afferrò il polso tirandosi verso di me, mi strinse poi la mano. Ci fermammo davanti al cancello mentre molta gente si allontanava verso il centro del parco.
-Dobbiamo entrare prima che escano. Se ci vedono siamo fritte.-
-E con questi come la metti?-
-Chi se ne frega di questi!!-
Il cancello si aprì all'improvviso facendoci sussultare e voltare di scatto.
-Hey, psst, venite.-
Lentamente, come pipistrelli nella notte, entrammo. Lui richiuse subito silenziosamente.
-Siete venute alla fine.-
-Certo, ti avevo di si.-
-Sono venuto appena sceso dalla moto.-
-Grazie al cielo!- Sussurrò la Giò, come per intendere grazie-per-averci-salvato-da-quella-mandria-di-spettatori-accaniti.
Arrivammo dietro alle quinte e tutti ci salutarono, comunque felici che fossimo tornate.
-Uh, ecco il mio amico. Vado da lui eh, mi raccomando!- Mi fece l'occhiolino e si allontanò.
-Bene, mhm, vediamo...Hai sete?-
-Un po', a dire il vero.-
Allora versò dell'acqua dalla bottiglia in un bicchiere in plastica che aveva in mano e me lo porse.
-E' mio tranquilla.-
-Ah.- Questo metteva male tutte le cose. Perché anche lì c'era il suo odore e il suo sapore. Della sua saliva. Inutile dire di quanto mi piacesse anche quella. Rendeva l'acqua più dolce.
-Vuoi fare un altro giro?-
-Sulla moto?- Deglutii fortemente.
-No.- Si avvicinò a me stringendomi i fianchi. Non poteva provocare in quel modo però, gli avrei fatto male se fossimo andati oltre. I nostri guardi si incrociavano l'uno nell'altro.
-Non avere paura.- Sussurrò -Oggi è stato bellissimo.- Sfiorò di nuovo il naso sul mio zigomo.
-Ehm...Non...Sono sicura che dovremmo...- Mi voltai per evitare che le sue labbra scendessero sulle mie, ma soprattutto per controllare se la luna mi stava guardando. No, era coperta dall'impalcatura. Mi voltai nuovamente verso di lui, in un batter d'occhio le sue labbra erano posate sulle mie e io non lo respinsi. Altroché, lo incitai schiudendo la bocca per prima. Stavo senza dubbio tradendo il mio fidanzato, ma era il tradimento più bello ed eccitante che potesse capitarmi!
-Ahi, aspetta un attimo.- Si staccò lasciando anche i miei fianchi, come se volesse uccidere una zanzara si portò la mano tra il collo e la spalla, proprio in mezzo, e iniziò a grattarsi.
-Che hai fatto?-
-Ah niente, l'altra sera mi ha punto una zanzara e mi sono talmente grattato che si è fatta la crosta. Ma poi tu guarda dove doveva pungermi! Sul collo.-
Occazzo.
-Si ma non grattarti così se no peggiora.- E peggiora veramente!
-Lo so, ma mi da un fastidio pazzesco!- Poi fece uno scatto violento e immediatamente un odore soffice e delicato, dolce e malizioso al tempo stesso, riempì l'aria attorno a noi e subito fui pervasa da una voglia incredibile.
-Merda oh, zanzara maledetta!- Premette un attimo e poi si controllò la punta del dito. Era sporca di sangue. -Aspetta, vado a prendere un fazzoletto.-
-No.- Lo trattenni per il polso. -Vieni qui.- Senza dargli spiegazioni lo tirai a me, era contro tutto il mio corpo. Io ero eccitata più per il sapore del suo sangue, che non per il promontorio che si era formato sotto la sua tuta non appena avevo posato le mie labbra sulla sua pelle.
-Ma...-
-Ssh, dicono che la saliva disinfetti molto più di qualsiasi altra cosa.-
Lasciai cadere il bicchiere di plastica a terra e gli strinsi le spalle per spingerlo ancor più contro di me. Si era grattato talmente tanto che la puntura si era ingrandita, quanto bastava per far si che il sangue non si fermasse subito ma anche che non sgorgasse a fiumi. E lì sarebbe davvero stata la mia gioia.
Con la punta della lingua tirai su un'altra goccia di un rosso scarlatto e di un sapore unico, che non avevo mai provato. Lui tirò indietro la testa per agevolarmi mentre stringeva i miei fianchi e premeva quella cunetta contro il mio basso ventre.
Sembra stessimo facendo l'amore. Lì. Vestiti. E tutto grazie al collegamento che sangue e saliva avevano fatto.
Mi staccai solo un attimo per riprendere fiato.
-No, continua.- Ansimò e gemette, di piacere ovviamente.
Così gli leccai ancora una volta la ferita assaporando il dolce sapore del suo sangue.
Non sapeva nemmeno quello che gli stessi facendo. Continuava a spingermi contro il suo corpo. E a me non dispiaceva niente di tutto ciò che stava accadendo.
-Ehm...- Ci fermò un colpo di tosse.
-Chi è?- Sussultai.
-Io. Ha chiamato tuo fratello e ha chiesto dove siamo. Ho detto che c'era un po' di fila, ma credo che ora dobbiamo andare. Mhm, cos'è questo buon profumo?-
-Magnolie, si credo siano i fiori del parco.-
-Mh, ok. Andiamo dai, tanto vi sentite poi per chat.-
-Davvero ci sentiremo per chat? Ho davvero bisogno di sapere che ti risentirò.-
-Si, si ci risentiremo, promesso. E...Scusami per...- Mi sfiorai il collo riferendomi al suo.
-No, non ti preoccupare. Mi è piaciuto. Sembrava... Mi stessi tirando il sangue a forza. Era una bella sensazione.-
-Credo...Credo ti sembrasse perché non smetteva di uscire. Ma ora si sta fermando, tra un po' passa ma non devi più grattarti.-
-Va bene. Promettimi che mi scriverai.-
-Prometto.-
Si abbassò per stamparmi un bacio, e dopo aver salutato lui e tutti gli altri ragazzi uscimmo dal solito cancello bianco.
-Non. Lo. Hai. Fatto. Sul. Serio.-
-Fatto cosa?- Stavamo camminando lentamente, molto più attente al discorso che stava nascendo.
-Hai bevuto il suo sangue?-
-Ehm... Si.-
-Oh. Mio. Dio. E com'è stato? Era buono? Ti è piaciuto? Cavolo devi raccontarmi tutto!!-
-Beh, si è grattato un becco di zanzara...E dopo un po' era chiaro che uscisse sangue, ti giuro non sono riuscita a resistergli. Con la scusa, gliel'ho leccato io. Mica potevo permettergli che lo sprecasse così, con un fazzoletto!!-
-Questo vuol dire che ora, TU, sei diventata il suo fazzoletto personale.-
-Ma magari no. Dimentichi che ho un fidanzato.-
-Dimentichi che gli hai appena fatto le corna con il ragazzo più strafigo del mondo, con l'odore più ipnotizzante che abbiamo mai sentito e il sangue più straordinario che abbia mai assaggiato!-
-Ma tu non lo hai assaggiato.-
-Si, ma ne ho sentito l'odore appena mi sono avvicinata. E tu, bevendolo, hai creato un legame con lui che ora sei obbligata a mantenere e che non se ne andrà via facilmente.-
-Se ne andrà via se non lo sentirò più e se non verrò più a contatto con lui.-
-Ed è quello che vuoi veramente?-
-No, credo di no.-
-Allora faresti bene a trovare una scusa plausibile, perché vi sentirete sempre più spesso fino a non poter più fare a meno l'uno dell'altra. Strano che tu non sappia queste cose.-
-Le so invece!-
-E allora perché lo hai fatto?-
-ISTIGAVA!!!-
-Forse è quello giusto per te. Non ricordo che tu mi abbia mai detto di aver bevuto il sangue del tuo ragazzo.-
-No, è il primo sangue che assaggio. Dopo il mio va beh.-
-Ecco, ci sarà un motivo.-
-L'importante, per me, ora, in questo momento, è aver stabilito un contatto con lui. Di qualsiasi contatto si tratti, a me va bene. E non ho paura.-
 
Top
Blenny
view post Posted on 23/8/2010, 12:47




[QUOTE=» Nika «,22/8/2010, 20:35]
-Ok, ho controllato il meteo: domenica è coperto.- La mia voce risuonava attraverso la cornetta del suo telefono.
-Coperto quanto?-
-Abbastanza per tener lontano il sole durante le ore più calde.-
-Pioverà? Perché se piove non ha senso andarci.-
-No, solo nuvole che non minacciano pioggia!-
-Perfetto, allora inizio a preparare lo zaino.-

E ancora una volta, per la terza estate consecutiva, ci ritrovammo lì.
Mirabilandia.
Il posto più magico che potesse esistere in tutti gli universi esistenti, anche i più lontani.
Non riuscivamo a capire come fosse possibile. Come fosse possibile che quel parco divertimenti creasse così tanta dipendenza.
SPOILER (click to view)
le giostre sono fatte di nicotina




A dire il vero non sapevamo nemmeno se fossimo le uniche due a cui faceva questo effetto.
Tutto, dall'inizio alla fine, ci attirava.
La struttura, i giochi, alcuni del personale,
SPOILER (click to view)
ah davvero??? e come mai???



i semplici visitatori (i fighi, tanto per intenderci)
SPOILER (click to view)
per l'appunto!


e, beh... Gli spettacoli. Uno in particolare.
Fatto sta che, quasi fosse diventata routine, almeno una giornata dovevamo passarla in quel parco, su quelle attrazioni, a commentare quei ragazzi, a urlare e farci riconoscere.
Ma c'era un altro piccolo motivo per cui, da tre anni, andavamo lì: lui.
E ogni volta, sapere di essere a tanto così dal suo corpo (mai come quell'estate) ci faceva salire una tale emozione.
Quasi fosse Bill per me o Tom per lei.
E ogni volta sentire da fuori i rumori delle moto ci faceva battere forte il cuore. Non quel giorno. Perché lui aveva deciso di andare via. Me lo aveva detto, mi aveva detto un anno prima che non avrebbe più lavorato in quello spettacolo.
Ma non era l'unica novità.
Quell'estate era cambiato qualcosa, a tutte e due.

Ce ne stavamo in macchina, sedute vicine, accanto a me il mio fidanzato e davanti mio padre -alla guida- e mio fratello.
Dalla radio uscivano le note di Wanna be a Billionaire, quando la canzone finì -eravamo circa a metà viaggio- i due ragazzi VJ tornarono a parlare.
Luigi, ma lo sapevi che questa sera ci sarà la luna piena? Mi è sempre piaciuto guar...
Le sue parole diventarono nebbia, io e la Giò ci guardammo con gli occhi fuori dalle orbite.
Non poteva essere vero.
La mia amica si avvicinò di più al mio orecchio che ormai era diventato supersonico per sentire certi sussurri -Ma non avevi controllato?-
-No! Potevo mai immaginare che si verificasse proprio oggi? Unico giorno di estate in cui ci sono le nuvole??-
-E adesso?-
-Ci controlleremo. Lo facciamo da un anno.-
Si tranquillizzò, ma restammo in silenzio per tutto il viaggio. Fino all'arrivo.
-Dio, senti che odore!- Inspirò tutta l'aria che poteva.
-Non è la prima volta. Ce l'hai fatta al cinema, al supermercato e anche al concerto dei Tokio Hotel.-
-Si, ma non ti dico la voglia di...-
-Ssh, sei scema? Per oggi dimenticati completamente la voglia di...- Mi bloccai, non potevo dirlo così davanti a tutti -...Quella cosa.-
La sentii sbuffare ma sapevo che avrebbe fatto come le avevo detto, dopo un anno avrebbe dovuto già impararlo se non voleva starsene chiusa tutto il giorno in casa.
Ci fermammo all'Ufficio Clienti per noleggiare un armadietto e depositare gli zaini.
-Si, si no va bene lo stesso ma quello spettacolo devo troppo vederlo!- Esordii alla vista del cartellone “CERCASI STUNTMAN!! Per un giorno, anche tu potrai salire sulle auto di Scuola di Polizia e provare l'emozione di essere stuntman!”
-Maaa... Se tipo ci iscriviamo per salire?- Propose la Giò.
-Tu sei pazza!-
-Lo so, per questo voglio farlo! Dai, dai, daaaaiiiii!!!-
-Amo vuoi venire anche tu?- Lo guardai con occhi imploranti.
-No, no. Andate voi.- Nei suoi occhi però leggevo paura, ed era giusto che fosse così. Dopotutto solo due pazze come noi potevano fare una cosa del genere.
SPOILER (click to view)
chissà perchè ma mi sa che ho già capito come va a finire sta storia della luna o.-


Non volevo obbligarlo, era una cosa che doveva fare solo se se la sentiva.
Quindi noi due da sole ci avvicinammo all'Ufficio Clienti, una ragazza dai capelli castani ci salutò gentilmente.
-Ehm...- Cominciò la Giò -Noi volevamo iscriverci allo spettacolo Scuola di Polizia. Si, beh, per salire insomma.- Mi guardò sorridendo, non faticai a capire che era eccitata quanto me.
-Siete maggiorenni?-
-Ovvio che si.- Troppo scontata come domanda, se non lo fossimo state non avremmo nemmeno sprecato tempo a chiederlo.
-Ok, allora ho bisogno della vostra carta d'identità.-
Dopo averle consegnate, il calore ci invase. Era il calore dell'emozione.
-Perfetto. A quale spettacolo preferite partecipare? Quello delle 14.30, alle 17.30 o al serale delle 21.30?-
-Cavolo però...- Mi guardò senza sapersi decidere -Quello di sera non lo abbiamo mai visto!-
Di colpo mi voltai a guardarla strabuzzando gli occhi di fuori cercando di farle capire che quella sera era off-limits per colpa della luna che non poteva nemmeno aspettare un giorno per riempirsi, ma non dovevo assolutamente dirglielo lì quindi trovai una scusa -Appunto e se lo vediamo lì sopra poi non ce lo godiamo! Quindi facciamo alle 14.30 così ci togliamo subito questa spina nel fianco.- Davvero, non sapevo cosa mi fosse passato per la mente, ragion per cui dovevo uscire al più presto da quella situazione e dovevo trascinarmi dietro anche la Giò. Non potevo di certo prevedere cosa sarebbe successo.
-Ecco si!- Puntualizzò lei dopo che le ebbi sorriso facendole capire “ARRIVACI!”.
-Allora quello delle 14.30.-
Anche se non era una domanda, in coro intonammo un -Si!- fin troppo entusiasta.
-Bene, con questi...- Ci porse due biglietti simili a quelli d'entrata non appena furono stampati, noi li prendemmo leggendoli.
-Potete entrare nel “backstage”...- Rafforzò le virgolette con le dita -...Ricordate che dovete presentarvi almeno mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo. Vi basterà presentarvi all'entrata e presentando i biglietti gli addetti vi accompagneranno. Finito lo spettacolo, tornate qui per ritirare i documenti.-
-Se ne usciamo vive.- Bofonchiai, la ragazza mi guardò perplessa.
-E non dimenticatevi di ritirare le vostre foto nello stand fuori dell'area spettacolo!- Aggiunse sorridendo.
-Ok, grazie.-
La ringraziammo e la salutammo raggiungendo così mio padre, il mio fidanzato e mio fratello che già avevano sistemato gli zaini nell'armadietto noleggiato prima che noi prendessimo quella bizzarra decisione di affrontare la nostra morte!!

Inutile dire che ci girammo tutti i giochi. Ci stavamo divertendo, certo, seppur non far caso a quegli odori umani fosse così impossibile.
SPOILER (click to view)
sisisi ho capito benissimo u.u


Ma la vedevo e mi sentivo -soprattutto durante le file d'attesa per salire- che eravamo entrambe preoccupate. La Giò forse meno di me, lei non era tanto brava a controllarsi (al contrario di me) ma quando c'era da non pensarci lei non ci pensava (al contrario di me, ovvio). Forse era questa l'unica cosa in cui eravamo diverse. Dovevo comunque stare attenta ad ogni gesto o parola, miei o suoi che fossero.
A pranzo non mangiai molto (al contrario, certo, della Giò), il mio stomaco si era chiuso già da un po', sembrava si stesse contorcendo su sé stesso, e in più cominciavano a bruciarmi gli occhi per via del sole che scottava nonostante la debole linea di nuvole che lo coprivano.
Ma poi di cosa volevo preoccuparmi? Davvero, eravamo state al cinema, al centro commerciale e al concerto dei Tokio Hotel e non era mai successo nulla (per quanto fosse stato difficile trattenersi dal non salire sul palco e divorarli!), per qual motivo doveva andar storto qualcosa proprio a quello spettacolo? Peccato che il mio sesto senso dicesse tutt'altro.
Finalmente alle due ci incamminammo raggiungendo il posto dello spettacolo ormai ghermito di gente che aspettava di entrare.
-Non mi ricordo come si faceva!- Immaginavo io che lo avrebbe detto!
-Va beh, chiediamo qui.- La tirai per il polso portandola fino al piccolo stand.
-'Giorno!- Mostrammo i pass all'uomo con la maglietta azzurra e lo stemma di Mirabilandia sulla sinistra.
-Uh, che coraggio!- Bell'incoraggiamento da parte sua! -Bene, dovete andare lì.- Ci mostrò un cancello bianco con il cartello “VIETATO L'ACCESSO!”.
Annuimmo e lo ringraziammo, quindi tornai dai miei maschi.
-Babbo mi raccomando i posti migliori: terzo gradone centrale! Fate tante foto e video!-
Li salutammo e quatte quatte avanzammo verso il cancello bianco. Lo aprì la Giò.
Immediatamente i nostri cuori iniziarono a battere fortissimo, all'unisono.
Entrammo di qualche passo, quanto bastava per far richiudere il cancello con un tonfo.
Quel tonfo richiamò l'attenzione di uno stuntman poco più lontano da noi che ovviamente... Si avvicinò.
Quando fu ad una certa distanza -troppo vicino- si tolse il caso.
-Non dirmi che...-
E scosse i capelli al vento, come se fosse in un film.
-Non è lui!!-
-E' lui?- La mia quasi-cieca-da-lontano-non-vedo-bene.
-Si. E sta venendo qui.
-Occazzo dì qualcosa.-
-Che cosa?-
-Ciao.- Sorrise. Ci diede tutto il tempo necessario per replicare ma noi non rispondemmo lasciando così anche andasse avanti -Che ci fate qui? Non avete visto il cartello?- Chiese gentilmente, mantenendo il sorriso.
-Ehm...Si...Ma...Abbiamo i pass.- Mi diede una gomitata facendomi ritornare sul pianeta Terra.
-Ah, si. Eccolo!- Glieli mostrammo, fiere.
-Uh, che bello! Ma non sono io che devo... Mhm, seguitemi!-
Si volto e noi, come due papere, lo seguimmo tra commenti alquanto imbarazzanti che, sicuramente, lui sentiva.
-Ecco, parlate con lui, torno al mio lavoro.-
Ignara della presenza di un altro ragazzo, mi voltai mordendomi il labbro e guardandolo mentre si allontanava.
-Ciao, piacere io sono Marco.-
-Giorgia!- Mi tirò un'altra gomitata.
-Ah si, Monica.-
-Perfetto, tra poco inizierà lo spettacolo, siete pronte?-
Annuimmo, eravamo davvero pronte.
-Molto bene. Vi chiedo pochissime cose: allacciatevi le cinture di sicurezza e...Mhm...Per il resto cercate di non distrarmi.- Mi sembrava anche logico, mica volevamo schiantarci contro un muro!!
-Guiderai tu?- Chiesi, come una mongola.
-Certo che si!- Lui sorrise.
-Allora non ucciderci!-
SPOILER (click to view)
no forse non ho capito proprio benissimo .-.



-Tranquille, siete protette al massimo!-
Sorrise, poi si scusò per tornare agli ultimi preparativi sotto i nostri occhi esploratori. Ci guardavamo a destra e a sinistra, ma io cercavo solo una persona.
E la mia amica-quasi-gemella lo capì.
-Dai, ti ubriacherai dopo.- Disse, scherzando. Lo sapevo che scherzava, ma la presi sul serio.
-Giò, sei pazza?-
-Daaai scherzavooo!!!-
-Hey...Hey ragazze, potete già salire in macchina.- Ci si avvicinò la ragazza che interpreta la poliziotta, ci sfiorò le spalle e ci accompagnò fino all'auto. Ci fece salire e ci aiutò ad allacciarci per bene le cinture di sicurezza, poi ci lasciò con un -Buon divertimento!-
-Siee, addio.-
Non so quanto tempo passò da quando la ragazza ci lasciò a quando Marco salì in macchina. Mentre l'accendeva, passò accanto la sua moto. Mi voltai per guardarlo, lui alzò la mano in un salutò e io quasi fui tentata di uscire da lì e saltargli addosso!
-Siete pronte?-
La Giò strozzò un urlo, io ero spalmata sul sedile aggrappata come un gatto impaurito.
Allora partì e noi non capimmo più niente (come se fino ad allora ci avessimo capito qualcosa). Facemmo la nostra strepitosa entrata, tanto comunque nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza tranne mio papà, mio fidanzato e mio fratello. Da ingenua li cercai in mezzo a quella folla, ma voi siete convinti che io li abbia visti? Eheh, no. Quindi tornai allo spettacolo, alla corsa e al fatto che le budella mi si stavano contorcendo. All'improvviso la Giò mi afferrò la mano, quello fu il gesto che mi fece rassicurare almeno un poco.
Poi ci fermammo accanto alle impalcature della scena dello spettacolo e ci fecero scendere davanti a tutto il pubblico.
-Dimmi che è finita, ti prego.- Sentivo forti rumori e voci confuse troppo alte per capire di primo impatto quello che si stavano dicendo. Nemmeno il tempo di sgranchirsi le gambe o di identificare la sua moto, che già la ragazza poliziotta ci fece risalire. Non avevo nemmeno cercato mio papà!!
Insomma, praticamente tutto lo spettacolo lo passammo su quelle auto (ci fecero anche cambiare eh, tra una scena e l'altra).
Capii che era finita quando ci fecero scendere e stavano presentando gli stuntman, tutti applaudivano felici e divertiti, ma io giuro non capivo nulla. La testa mi esplodeva e avevo un forte ronzio nelle orecchie. Avevo anche un forte bisogno di acqua.
Alla fine molta gente cominciava ad uscire e noi (su una macchina, che vi aspettavate?) tornammo nel backstage.
-Com'è andata?- Chiese Marco una volta scese.
-DI NUOVOOOO!!!!- Lei era troppo eccitata.
-No, no, no, no! Mai più! Voi siete pazzi! Ma come fate? Non avete paura?-
-Magari noi siamo abituati.- Una voce mi punse da dietro facendomi rabbrividire. L'avrei riconosciuta tra mille. Di colpo mi voltai e, senza alcun dubbio, diventai rosso peperone in faccia. Scottavo!!
Ok, era il caso di dire qualcosa.
-Ah, ehm, si, in effetti, direi che è così!- Mi grattai la fronte, imbarazzata.
-Scusate, torno a mettere apposto le mie cose.- Marco sorrise e andò via.
-Credo che andrò a fare un giro su una moto con qualcuno di volenteroso a trasportarmi.-
-Allora nessuno!-
-Ahah, grazie!- Lo fece davvero, andò a chiedere al primo che passava di lì un giro di prova su una moto! Una moto da cross!! Avevo sempre pensato che fosse pazza, ma mai fino a quel punto.
-Io e te ci conosciamo già, vero?- Richiamò la mia attenzione.
-Ehm si...Abbiamo tipo mezzo chattato una volta.-
-Ecco, mi ricordavo bene allora. Mhm, ti andrebbe di fare un giro?- Alzò il braccio dondolando il casco.
-Dici....Sulla moto? Cioè ehm in realtà...-
-Hai paura?-
-Chi? Io? No! Ok ci sto.- Idiota. Tu hai paura e non vuoi ammetterlo nemmeno a te stessa. Brava Monica.
Mi porse il casco -Mettilo.-
-Eh? E tu?- Beh, almeno non mi preoccupai del fatto che...Era tutto impregnato di sudore!!
-Tranquilla, io posso andare anche senza.-
Lo girai in modo da potermelo infilare ma mi bloccai fissandolo. Non mi ero mai messa un casco prima di allora e non ero nemmeno mai salita su una moto, figuriamoci da cross! Dopotutto si vive una volta sola o no? E quindi presi coraggio infilandomi il suo casco. Subito le mie narici inspirarono tutto il suo profumo diffondendolo attraverso il mio corpo. Era così buono -seppur fosse sudore-, così caldo e travolgente e... Oh no, non potevo resistere a lungo!
-Bene, vieni.- Lo seguii fino alla sua moto, lui salì per primo e io mi sistemai dietro di lui avvinghiando le braccia alla sua vita. -Tieniti forte.-
-A costo di soffocarti?-
-A costo di soffocarmi.-
Sorrisi e lui partì lentamente per poi accelerare mano a mano che prendeva ritmo.
-Vai piano!!-
-Volevo farti provare una cosa.-
-Che cosa oh??- Dovevamo urlare per farci capire, il rumore delle due moto -era su anche la Giò- era a dir poco assordante!
-Sei pronta?-
-Si! Cioè no! Oddio cosa vuoi fareeee???-
-Sta a vedere!-
Fece il giro della fila dei cespugli in mezzo alla pista per rimettersi poi in carreggiata.
-Pianino oh!!-
Ripartì a tutta velocità beccando in pieno un trampolino. Immediatamente la moto si alzò da terra e io mi strinsi ancor più forte a lui, il cuore mi era salito in gola. Dolcemente atterrò facendomi allentare un po' la presa.
-Sei un pazzo!- Dissi mentre mi toglievo il casco.
-Non ti è piaciuto?-
-Non mi piaciuto? È stato strabiliante!! Non avevo mai provato una cosa del genere!!- Gli porsi il suo casco, con un po' di amarezza per dover smettere di annusare quel profumo.
Eravamo vicini ad una trave in ferro che teneva su la scena, lontani da tutti.
-Vorresti riprovarci?- La sua voce si era fatta sempre più un sussurro. Il suo odore mi attirava così tanto che nemmeno mi accorgevo di come mi stavo avvicinando al suo corpo.
-Adesso?- Sussurrai anche io.
Era così attraente, ecco la parola giusta per quel profumo. Attraente.
-Quando vuoi.- Chinò un po' il viso. Il suo respiro caldo faceva in modo che l'odore arrivasse più intenso ricoprendo di brividi tutta la mia pelle.
-Magari dopo.- Non potevo più resistergli, riuscivo a sentire anche il calore del suo corpo sfiorare il mio. Alzai la mano posandola sul suo avambraccio.
-Ci conto.- Piegò il viso fino a sfiorare la mia guancia con il naso, istigandomi e costringendomi a continuare. Il suo odore ormai mi aveva mandata in estasi, ero sempre più eccitata e vogliosa di assaggiarlo. Non potevo più fermarmi, non ci riuscivo più. Sfiorai il suo collo con le labbra per assaggiare se anche il suo sapore mi piaceva. Si, mi piaceva e non poco. Come se fossi l'orso e lui il miele. Lui non dava segni di diniego, quindi continuai ad accarezzargli il collo con la bocca avanzando lentamente lì dove l'odore è più forte, poco più dietro la nuca, tra i capelli. Piegò la testa all'indietro e lasciò cadere il casco a terra, di fianco a noi. Sentivo pulsare l'arteria, segno che il cuore pompava il sangue velocissimo. Il suo sangue. Quello che emanava quel sapore straordinario. Sarei stata capace di ubriacarmi e allo stesso tempo fargli male, se non fosse intervenuta la mia amica.
-Ops, mi sa che ho interrotto qualcosa.-
Tornai in me toccando nuovamente terra con tutto il piede e non solo con la punta -Ah no, no tranquilla. Andiamo.- Mi volta per raggiungerla, ma lui fu più veloce e mi strinse il polso. Il sangue pulsava anche nella sua mano.
-Aspetta.- Mi fece voltare, ero di nuovo contro al suo petto. -Torna stasera, ti prego. Vorrei rivederti.-
-St-stasera?-
-Si, allo spettacolo delle nove e mezza. Puoi vederlo dagli spalti, poi quando sarà finito vieni di qua. Ti aspetto.-
-Ma...Non posso entrare se non ho i pass. E non posso nemmeno iscrivermi un'altra volta.-
-Ti vengo a prendere io. Basta che mi aspetti al cancello bianco.-
Non ero sicura di volerlo fare davvero, ma ero sicura di quello che avevo provato mentre assaggiavo la sua pelle, il suo sudore che per me era la cosa più buona che ci potesse essere! Dopotutto potevo trattenermi, lo avevo sempre fatto, e chi se ne fregava della luna piena!
-Ok, vengo. Ma devi promettermi che sarai lì ad aspettarmi e che, beh, dovrà entrare anche lei!- Indicai la Giò alle mie spalle.
-Promesso!-
-Ok, allora ci vediamo stasera dopo lo spettacolo.-
-Grazie.- Si piegò stampandomi un bacio sulla guancia. Ero così tentata da posare nuovamente le labbra su di lui. No! Per niente al mondo avrei dovuto farlo di nuovo. Quella sera sarei andata lì e avrei chiarito tutto. Tutto cosa? Cosa gli avrei detto? Che il suo odore e il suo sapore mi attiravano? E che avevo assaggiato solo il suo sudore, mica altro! Quello che davvero volevo. Ma no, non potevo di certo dirgli una cosa del genere. Si sarebbe spaventato, mi avrebbe dato del mostro e chi sa che altro avrebbe fatto. Gli avrei solamente detto che, beh, ero già fidanzata. Ma anche lui era già fidanzato!! Eppure era attirato da me.
-Secondo me dovresti andarci stasera.- Mi disse una volta richiuso il cancello bianco.
-Luna piena, ti dice nulla?-
-E allora? Anche al concerto dei Tokio Hotel c'era la luna piena, ricordi? E non è successo nulla! Ti sei mangiata Bill Kaulitz? No! E allora dov'è il problema? Poi ci sono io!-
-Certo, fosse per te gli salteresti addosso ancora prima di aver visto una sola goccia del suo... Va be! Ma Bill Kaulitz poi era lontano!! Certo, il desiderio di assaggiarlo eheh era forte. E mica solo di quello.-
-Puaaah Monyyy!! Dai seriamente, cos'hai da perdere?-
-Un fidanzato.- Lo indicai davanti a me -E il fatto che se scoprono che mi sono pappata un essere umano mi ammazzano.-
-Ma mica te lo devi pappare tutto come se fosse la tua cena. Devi solo assaggiarlo. E poi devi dirmi com'è, dato che a quanto pare non vuoi che lo faccia io al posto tuo.-
-No, tu sei pazza. Stasera non ci vado!-
-Dove vai?- Chiese il mio ragazzo stampandomi un bacio sulle labbra -Che ti sei messa?-
-Nulla, perché?-
-Sono amare!- Amare? AMARE? Le mie labbra amare per via del suo sudore? Ma se era la cosa più dolce e travolgente e sexy che potesse esistere? Ah già, lui non poteva sentirlo come lo sentivo io.
-Sarà...Sarà solo sudore. Non si vede che sto sudando?-
-Si che si vede! Ma che avete fatto tutto questo tempo?- Eccerto, dovevo capirlo che me lo avrebbe chiesto.
Corse la Giò in aiuto -Abbiamo fatto qualche foto.- QUALCHE FOTO?? E se poi le vuole vedere? -Ma non parliamone più, andiamo a fare i giochi.-
Dopo quell'esperienza su una macchina del genere direi che potevamo benissimo fare qualsiasi gioco anche dopo mangiato sicure che non avremmo vomitato.
Stavamo raggiungendo il Niagara, tanto per stare freschi, e noi due ci allontanammo un attimo lasciando che i maschi andassero leggermente avanti.
-Dobbiamo finire un discorso.-
-No, ti prego. Non costringermi a parlare di una cosa del genere.-
-No, tranquilla. È che non mi spiego una cosa. Come fai a resistere al tuo fidanzato e non..A lui?-
-Sei pazza? Lui ha un odore che non ho mai sentito prima! E non ti dico il sapore della sua pelle. Cavolo mi hai vista!! Nessuno ha quello che ha lui.-
-Dio però, sei di una fortunata!-
-No, no, no!! Ero fortunata se me lo baciavo non se provavo a...Mangiarlo!!-
-Ma non hai provato a mangiarlo.-
Silenzio.
-Perché tu non lo hai fatto vero?-
-No. Cioè si. No, però volevo farlo.-
-Va beh lo sai, l'importante è che... Non fai quella cosa. Però se lo lecchi non vedo dove sia il problema. Cioè, hai tirato su solo del sudore eh. E lo farai anche stasera.-
-No, stasera no. Perché siccome ho già provato il suo sudore, stasera so già che vorrò dell'altro. Ed è quello che tu sai benissimo. E le conseguenze le sai altrettanto bene.-
-Si, ma non ti succederà nulla se non sarà stata colpa tua!-
-Come farà a non essere colpa mia??-
-Un modo lo troveremo. Ma tu. Stasera. Devi. Assolutamente. Andare. Là. E io verrò con te.-
-Ci manca solo che mi ci mandi da sola.-
-Quindi siamo tutti d'accordo? Che stasera farai come ti ha detto?-
-Si, farò come mi ha detto.-
Il sole era fortissimo, le nuvole si stavano allontanando e il caldo cominciava a farci sudare. Quindi avevamo senz'altro bisogno di un po' d'acqua e di un paio di occhiali per ciascuna fino a che non avrebbe iniziato a calare, quindi le sette di sera!
Girammo tutto il parco, tra un gioco e l'altro, tra tutte le file e le nostre urla. Insomma, ogni volta era un tale divertimento andare lì. Ogni volta era una tale emozione! Seppur quell'estate fosse leggermente rovinata da quel piccolo problemino che ci era arrivato circa undici mesi prima dopo esserci iscritte ad una strana scuola con strani professori e strani studenti che, a quanto pareva, ci erano simili. Però ci trovavamo bene, quindi perché non continuare? Era stata una nostra scelta nonostante tutto non sapessimo minimamente di che cosa si trattava. Sembrava davvero una scuola normale (per chi non era abbastanza informato) e quindi la scegliemmo. Solo una volta entrate cominciammo lentamente a capire e la cosa ci affascinava. Non poco. Tanto da convincerci a rimanere e diventare due di loro.
E quindi, quel giorno a Mirabilandia eravamo un po'... Strane. Per noi però era del tutto normale, stavamo solo imparando a trattenerci.

Mentre facevamo la fila per entrare (che procedeva davvero lentamente) fissavo il cancello bianco dal quale sarei dovuta entrare appena un'ora dopo. Beh un'ora perché: eravamo arrivati lì alle nove per riuscire a prendere i posti migliori (terzo gradone centrale) e un'altra mezz'ora per tutto lo spettacolo, forse qualcosina di più. Peccato che il tempo quando ci si diverte passa sempre in fretta. E sapevo che quello sarebbe passato in un baleno.
Di sera poi faceva tutto un altro effetto.
Era tornato sereno, ma non ci davano più fastidio gli occhi. Tutto era illuminato da luci potenti e colorate e dalla nostra cara amica luna piena che emanava una luce fortissima, proprio quella sera esatto.
-Credi davvero che...?- Mi avvicinai al suo orecchio sussurrando.
-SI. E non contrastare. Ormai gli hai detto che ci vai quindi ci vai.-
-Ma guarda la luna. A me fa paura.-
-Oooh mamma mia! Tanto là dietro manco si vede. E se non la vedi tu, nemmeno lei ti vede. Ricordi? Se non ti tocca la sua luce non potrai essere più vogliosa di quanto già non sei.-
-Di quanto già non sei, appunto.- Mi voltai per guardare la scenografia dello spettacolo davanti a me.
-Dai al limite gli chiedi di portarti dentro a quelle cabine che ci sono là dietro.- Quelle cabine sembravano più bagni e li avevamo visti quando eravamo saliti sulla ruota gigante (quella per vedere il panorama dai!) ma non ero sicura che fossero veramente utilizzati da loro.
-Si certo, così è sicuro che non esce vivo.-
-Tanto lo sai cosa succede se non esce vivo. Quindi fai te, o resisti o...-
-Resisti.-
-Appunto! Oh dai bon, che inizia!-
Si spensero le luci e un brivido percorse tutta la mia schiena. Come fu per tutto il resto dello spettacolo, certo, soprattutto quando entrò lui con la sua moto sulla quale ero salita quel pomeriggio.
-Oddio...- Mi avvicinai sussurrandole, con quel casino poteva sentirmi solo lei -...Il suo sudore. Dentro a quel casco. Se se lo toglie scommetto che riesco a sentirlo fin qui.-
-Alla fine, dopo, vediamo.-
Mi fece venire paura, era davvero possibile? Nel frattempo ci godevamo tutti quei nuovi odori che avevamo intorno, alcuni erano davvero dolci altri un po' più amari...Ma attiravano tutti allo stesso identico modo!
-Ecco, ecco. Si toglie il casco! Lo senti?-
Cominciai a fiutare come un cane e mi paralizzai.
-Lo senti? Dimmi cosa senti. Com'è?-
Continuando a fissarlo e ad annusarlo a distanza le risposi – E' dolce, dolcissimo. Lo sento come se fosse qui. Lo sento ancor più di quello di chi mi sta circondando. Devo andare da lui.-
Mi alzai insieme a tutto il pubblico, loro si avvicinarono alle transenne per vedere meglio come passavano gli stuntman lì vicino ma io feci per allontanarmi.
-Dove andate?- Chiesero tutti e tre in coro.
-A...Prendere dell'acqua. Ma voi fate con calma, vi aspettiamo...Mhm...- Guardai la Giò chiedendole aiuto.
-Alla sala giochi, ok?-
Ricevuto il consenso ci allontanammo a passo spedito, sentivo ancora il suo profumo.
-Mony rallenta, non riesco a stare al tuo passo!- Mi afferrò il polso tirandosi verso di me, mi strinse poi la mano. Ci fermammo davanti al cancello mentre molta gente si allontanava verso il centro del parco.
-Dobbiamo entrare prima che escano. Se ci vedono siamo fritte.-
-E con questi come la metti?-
-Chi se ne frega di questi!!-
Il cancello si aprì all'improvviso facendoci sussultare e voltare di scatto.
-Hey, psst, venite.-
Lentamente, come pipistrelli nella notte, entrammo. Lui richiuse subito silenziosamente.
-Siete venute alla fine.-
-Certo, ti avevo di si.-
-Sono venuto appena sceso dalla moto.-
-Grazie al cielo!- Sussurrò la Giò, come per intendere grazie-per-averci-salvato-da-quella-mandria-di-spettatori-accaniti.
Arrivammo dietro alle quinte e tutti ci salutarono, comunque felici che fossimo tornate.
-Uh, ecco il mio amico. Vado da lui eh, mi raccomando!- Mi fece l'occhiolino e si allontanò.
-Bene, mhm, vediamo...Hai sete?-
-Un po', a dire il vero.-
Allora versò dell'acqua dalla bottiglia in un bicchiere in plastica che aveva in mano e me lo porse.
-E' mio tranquilla.-
-Ah.- Questo metteva male tutte le cose. Perché anche lì c'era il suo odore e il suo sapore. Della sua saliva. Inutile dire di quanto mi piacesse anche quella. Rendeva l'acqua più dolce.
-Vuoi fare un altro giro?-
-Sulla moto?- Deglutii fortemente.
-No.- Si avvicinò a me stringendomi i fianchi. Non poteva provocare in quel modo però, gli avrei fatto male se fossimo andati oltre. I nostri guardi si incrociavano l'uno nell'altro.
-Non avere paura.- Sussurrò -Oggi è stato bellissimo.- Sfiorò di nuovo il naso sul mio zigomo.
-Ehm...Non...Sono sicura che dovremmo...- Mi voltai per evitare che le sue labbra scendessero sulle mie, ma soprattutto per controllare se la luna mi stava guardando. No, era coperta dall'impalcatura. Mi voltai nuovamente verso di lui, in un batter d'occhio le sue labbra erano posate sulle mie e io non lo respinsi. Altroché, lo incitai schiudendo la bocca per prima. Stavo senza dubbio tradendo il mio fidanzato, ma era il tradimento più bello ed eccitante che potesse capitarmi!
-Ahi, aspetta un attimo.- Si staccò lasciando anche i miei fianchi, come se volesse uccidere una zanzara si portò la mano tra il collo e la spalla, proprio in mezzo, e iniziò a grattarsi.
-Che hai fatto?-
-Ah niente, l'altra sera mi ha punto una zanzara e mi sono talmente grattato che si è fatta la crosta. Ma poi tu guarda dove doveva pungermi! Sul collo.-
Occazzo.
-Si ma non grattarti così se no peggiora.- E peggiora veramente!
-Lo so, ma mi da un fastidio pazzesco!- Poi fece uno scatto violento e immediatamente un odore soffice e delicato, dolce e malizioso al tempo stesso, riempì l'aria attorno a noi e subito fui pervasa da una voglia incredibile.
-Merda oh, zanzara maledetta!- Premette un attimo e poi si controllò la punta del dito. Era sporca di sangue. -Aspetta, vado a prendere un fazzoletto.-
-No.- Lo trattenni per il polso. -Vieni qui.- Senza dargli spiegazioni lo tirai a me, era contro tutto il mio corpo. Io ero eccitata più per il sapore del suo sangue, che non per il promontorio che si era formato sotto la sua tuta non appena avevo posato le mie labbra sulla sua pelle.
-Ma...-
-Ssh, dicono che la saliva disinfetti molto più di qualsiasi altra cosa.-
Lasciai cadere il bicchiere di plastica a terra e gli strinsi le spalle per spingerlo ancor più contro di me. Si era grattato talmente tanto che la puntura si era ingrandita, quanto bastava per far si che il sangue non si fermasse subito ma anche che non sgorgasse a fiumi. E lì sarebbe davvero stata la mia gioia.
Con la punta della lingua tirai su un'altra goccia di un rosso scarlatto e di un sapore unico, che non avevo mai provato. Lui tirò indietro la testa per agevolarmi mentre stringeva i miei fianchi e premeva quella cunetta contro il mio basso ventre.
Sembra stessimo facendo l'amore. Lì. Vestiti. E tutto grazie al collegamento che sangue e saliva avevano fatto.
Mi staccai solo un attimo per riprendere fiato.
-No, continua.- Ansimò e gemette, di piacere ovviamente.
Così gli leccai ancora una volta la ferita assaporando il dolce sapore del suo sangue.
Non sapeva nemmeno quello che gli stessi facendo. Continuava a spingermi contro il suo corpo. E a me non dispiaceva niente di tutto ciò che stava accadendo.
-Ehm...- Ci fermò un colpo di tosse.
-Chi è?- Sussultai.
-Io. Ha chiamato tuo fratello e ha chiesto dove siamo. Ho detto che c'era un po' di fila, ma credo che ora dobbiamo andare. Mhm, cos'è questo buon profumo?-
-Magnolie, si credo siano i fiori del parco.-
-Mh, ok. Andiamo dai, tanto vi sentite poi per chat.-
-Davvero ci sentiremo per chat? Ho davvero bisogno di sapere che ti risentirò.-
-Si, si ci risentiremo, promesso. E...Scusami per...- Mi sfiorai il collo riferendomi al suo.
-No, non ti preoccupare. Mi è piaciuto. Sembrava... Mi stessi tirando il sangue a forza. Era una bella sensazione.-
-Credo...Credo ti sembrasse perché non smetteva di uscire. Ma ora si sta fermando, tra un po' passa ma non devi più grattarti.-
-Va bene. Promettimi che mi scriverai.-
-Prometto.-
Si abbassò per stamparmi un bacio, e dopo aver salutato lui e tutti gli altri ragazzi uscimmo dal solito cancello bianco.
-Non. Lo. Hai. Fatto. Sul. Serio.-
-Fatto cosa?- Stavamo camminando lentamente, molto più attente al discorso che stava nascendo.
-Hai bevuto il suo sangue?-
-Ehm... Si.-
-Oh. Mio. Dio. E com'è stato? Era buono? Ti è piaciuto? Cavolo devi raccontarmi tutto!!-
-Beh, si è grattato un becco di zanzara...E dopo un po' era chiaro che uscisse sangue, ti giuro non sono riuscita a resistergli. Con la scusa, gliel'ho leccato io. Mica potevo permettergli che lo sprecasse così, con un fazzoletto!!-
-Questo vuol dire che ora, TU, sei diventata il suo fazzoletto personale.-
-Ma magari no. Dimentichi che ho un fidanzato.-
-Dimentichi che gli hai appena fatto le corna con il ragazzo più strafigo del mondo, con l'odore più ipnotizzante che abbiamo mai sentito e il sangue più straordinario che abbia mai assaggiato!-
-Ma tu non lo hai assaggiato.-
-Si, ma ne ho sentito l'odore appena mi sono avvicinata. E tu, bevendolo, hai creato un legame con lui che ora sei obbligata a mantenere e che non se ne andrà via facilmente.-
-Se ne andrà via se non lo sentirò più e se non verrò più a contatto con lui.-
-Ed è quello che vuoi veramente?-
-No, credo di no.-
-Allora faresti bene a trovare una scusa plausibile, perché vi sentirete sempre più spesso fino a non poter più fare a meno l'uno dell'altra. Strano che tu non sappia queste cose.-
-Le so invece!-
-E allora perché lo hai fatto?-
-ISTIGAVA!!!-
-Forse è quello giusto per te. Non ricordo che tu mi abbia mai detto di aver bevuto il sangue del tuo ragazzo.-
-No, è il primo sangue che assaggio. Dopo il mio va beh.-
-Ecco, ci sarà un motivo.-
-L'importante, per me, ora, in questo momento, è aver stabilito un contatto con lui. Di qualsiasi contatto si tratti, a me va bene. E non ho paura.-
[/QUOTE]


Ahah!!! lo sapevo io che avevo capito qualcosa!!!!! Si capiva dall'inizio più o meno!!!! XD

Wooow, assolutamente diversa dalle altre.....bella!!!! ancora ancora ancora!!! *-*
 
Top
» Nika «
view post Posted on 29/8/2010, 11:55




Beh l'importante è che non si capisse che si tratta di lupi mannari XDXD

Si si si si tra un pò ne arriva un'altraaa <3
 
Top
2 replies since 22/8/2010, 19:35   84 views
  Share