~TokioHotel's Fan Fictions~

II capitolo, I parte

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Dollars1995
view post Posted on 12/3/2011, 19:24




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II capitolo

••Überraschungen••
••Sorprese••

I parte



Nessuno era capace di resistere dal parlare con lei, riusciva a coinvolgerti totalmente. Molto spesso si chiedeva come mai non avesse scelto di intraprendere la carriera politica, sarebbe riuscita ad arrivare in cima a tutto; e poi amava anche essere al centro dell’attenzione. In un modo o nell’altro faceva in modo che ognuno le lanciasse almeno un’occhiata, che poi questa fosse di apprezzamento o di odio, non le importava, ciò che contava era che la osservassero.

Era una persona anche molto orgogliosa, non voleva essere seconda a nessuno, in qualsiasi campo e questo spiegava come mai entrasse sempre in competizione con chiunque; di sicuro non era sempre un bene.

Gorgie. Quella donna non le stava totalmente a genio, ma si sforzava comunque di non agire di istinto perché alle volte le avrebbe sbattuto volentieri la porta in faccia, come per esempio quella volta in cui aveva bussato alla porta del suo ufficio. Tutta la centrale aveva sentito la sfuriata che aveva avuto con Ramon, erano rare ma pesanti e per di più la lasciavano con l’amaro in bocca per tutta la restante giornata. Si era buttata a peso morto sulla sedia girevole quando da dietro la porta aveva fatto capolino un volto nuovo, che in centrale non aveva ancora avuto il piacere di conoscere. Teneva tra le mani un bicchiere di caffè e dal suo sguardo capì che era contenta per ciò che era accaduto.

Fottuta bastarda.

La risata di Ramon le stava perforando il cervello. Cavolo, lei stava cercando di lavorare e quello rideva. Cosa diavolo c’era da ridere.

La tentazione di sbattere i pugni sulla scrivania era tanta.

Rania batteva velocemente le dita sui tasti neri del computer, tenendo davanti a sé il foglio interamente scritto che stava ricopiando. Sopra la base del computer era appoggiato un quaderno a quadretti, dalla copertina viola; l’aveva comperato lo stesso giorno in cui era arrivata lì ed ora, a distanza di cinque anni, era pieno a metà di graffette con foto, disegni e scritte, era lì che riportava tutto ciò che le accadeva, una sorta di diario personale se così vogliamo definirlo, vi riportava tutto con precisione millimetrica, senza tralasciare niente, per quanto questo potesse essere di scarsa importanza.

Tutto era scritto con penne colorate e tenuto da lei in ordine giorno dopo giorno; lo portava con se dovunque andasse, in borsa, nella valigetta o in qualunque posto trovasse un po’ di spazio. Molti l’avrebbero presa per una pazza, per una ragazzina considerando il fatto che Rania aveva 35 anni e teneva ancora un diario “segreto” che poi così segreto non era.

Tuttavia per lei quello era modo per rilassarsi; la sera, seduta sul divano con una coperta addosso, prendeva la prima penna che trovava e scriveva. Scriveva di lei, degli altri, dei suoi pensieri o addirittura di luoghi in cui era stata quel giorno. Altre volte era semplicemente un posto dove potersi sfogare, succedeva però raramente visto che a tenerle compagnia c’era un bellissimo gatto persiano, Ronnie, che non rifiutava mai qualche grattino e dei croccantini in cambio di ascoltarla blaterare per ore.

Aveva quasi finito di copiare quel maledetto foglio quando entrò di corsa Ramon nel suo ufficio. Rania saltò sulla sedia. Il respiro affannoso dell’uomo era chiaramente percepibile, quasi come la stufetta accesa all’interno della stanza.

«Muoviti, prendi il cappotto e vieni con me.» disse telegrafico senza neanche darle tempo di chiedere cos’era successo. Era ancora arrabbiato con lei per quella che era accaduto sei giorni prima?

Salvò il documento sul desktop e chiuse tutto. «Ramon, devo ancora finire di copiare il rapporto che devo consegnarti domani,» lo osservò con la testa leggermente reclinata verso sinistra. Certe volte sembrava proprio Ronnie. «Non riuscirò a fartelo trovare sulla scrivania in tempo,» disse rendendosi conto di apparire come una bambina che non vuole andare con la mamma al supermercato.

«Puoi consegnarmelo dopodomani, non cambia niente.»

Abbassò lo sguardo, picchiandosi mentalmente per non avere i suddetti per sostenere il suo di sguardo.

«Preparati, io intanto vado a chiamare la Lofs.» si girò e fece per andarsene ma Rania lo bloccò a mezza via. «Dove stiamo andando? Posso saperlo?» «In Hedemann Straße c’è stato un incidente, dobbiamo recarci sul luogo. E c’è stato anche un morto.»


†.†.†




Stretta nel suo piumino invernale Rania se ne stava rannicchiata sul sedile posteriore dell’auto mentre davanti Gorgie e Ramon discutevano di qualcosa di cui lei non aveva afferrato nemmeno una virgola.

Con le punte delle dita laccate di viola si scostò un ciuffo ribelle di capelli sfuggiti all’elastico e se lo portò dietro l’orecchio. Diede una fugace occhiata alla strada di fronte a loro e capì perché le sembrava che stessero fermi: il semaforo era rosso.

Sbuffò appena e sembrò più un sospiro che altro, ma Ramon lo colse lo stesso. Lo vide osservarla dallo specchietto retrovisore. Gorgie intanto continuava imperterrita a parlare anche se l’uomo la stava palesemente ignorando, rivolgendo invece tutta la sua attenzione a quella donna che aveva visto crescere.

Non avrebbe mai pensato di ritrovarsela di nuovo in torno, ma ne era stato felicissimo.

La bambina di dieci anni era oramai cresciuta e presto se l’era levato dalle scatole, ma lui non avrebbe mai dimenticato la sua risata cristallina che risuonava tra le pareti della sala da pranzo, le ginocchia sbucciate che aveva dovuto disinfettare, tutte le cene che aveva consumato assieme ai suoi genitori mentre lei e i suoi figli giocavano sul pavimento.

«Cosa c’è Rania? Non ti senti bene? Sei bianca cadaverica.» In effetti quella notte non aveva dormito se non per un paio d’ore.

Si era lavata, messa il pigiama e stava sorseggiando tranquillamente la sua tazza fumante di camomilla quando il cellulare le era squillato. Dalla sua comoda postazione sul divano dovette, per forza di cose, alzarsi e prendere quell’aggeggio maledetto da dentro alla sua borsa. Come aveva visto il numero di chi la stava chiamando un sorriso le era spuntato involontariamente sulle labbra che però si era spento non appena dall’altro capo del telefono la madre le aveva dato la brutta notizia.

Per tutta la notte si era fatta cullare dalle fusa di Ronnie che si era infilato di buon grado sotto le coperte. Come chiudeva gli occhi, però, la sua mente tornava dispettosa a ciò che la madre le aveva detto qualche minuto prima al telefono ed il suo corpo si tendeva tutto, come in prossimità di spezzarsi.

Era stata una notte d’inferno.




†.†.†





La macchina si fermò poco prima di un piccolo bar chiamato ‘Sonne und Mond’, uno di quei posticini tranquilli dove ognuno si fa i cavoli propri bevendo un cappuccino e mangiando una brioche, ma dove si respira aria di casa. L’insegna luminosa era spenta eppure la M continuava ad illuminarsi ad intermittenza.

Rania fece scorrere lo sguardo lungo tutta Hedemann Straße e notò un particolare molto strano: non vi erano macchine parcheggiate. Era una cosa davvero insolita per quella via, i vigili dovevano stare sempre sull’attenti perché ogni volta c’era qualcuno che si credeva chissà chi e perciò convinto di avere speciali permessi per fare questo o quell’altro, compresi i parcheggi in doppia fila. Quella mattina invece non c’era neanche un’autovettura ai bordi della carreggiata.

Affrettando il passo raggiunse gli altri due che a loro volta stavano osservando ciò che aveva notato Rania. «Cosa credete abbia spinto tutti gli automobilisti a non parcheggiare oggi?» domandò con un filo di voce e la bocca coperta dalla sciarpa nera che le avvolgeva il collo. Le guance erano diventate rosse per il freddo.

Gorgie voltò il viso nella sua direzione. «Era quello che mi stavo domandando. Che io sappia oggi non c’erano divieti di nessun genere.» Gli occhi verdi della donna brillavano alla tenue luce del sole nascosto da alcuni nuvoloni grigi. Probabilmente prima di sera sarebbe scesa la nebbia e Rania sperava di essere a casa per quell’ora.

«Non mi sembra il momento adatto per discutere delle auto, siamo venuti qui per l’incidente e non per fare pettegolezzi.» La voce stranamente burbera di Ramon riportò le due donne al perché si trovavano lì.

Senza dire un nient’altro si diressero a grandi passi verso il luogo dell’impatto. La zona era stata isolata con del nastro giallo della polizia, ma anche con quello che di solito viene messo nei terreni coltivati per non far avvicinare gli uccellini. Molta gente vi stava appollaiata accanto, cercando di intravedere cosa fosse successo. Inutili erano gli avvertimenti e le intimidazioni della squadra di polizia locale che era sopraggiunta prima di loro. Già da dove si trovavano in quel momento riuscivano a scorgere i lampeggianti dell’ambulanza che era stata chiamata subito da un ragazzo.

La macchina, ribaltata e per tre quarti completamente distrutta, si trovava a qualche metro sulla sinistra del mezzo. Rania si sorprese ad inarcare un sopracciglio; era un miracolo che l’autovettura non fosse saltata in aria.

Si guardò più attentamente attorno mentre, assieme a Rudolf e a Gorgie, si avvicinava sempre più al luogo dell’incidente.

«Lofs, Asselsein? Guardate a terra, mi raccomando,» disse l’uomo e, soltanto in quel momento, le due donne si accorsero di star camminando sopra una distesa di vetri e pezzi di auto e sentirono dei passi dirigersi decisi nella loro direzione: un agente della polizia locale.


†.†.†



Note: Scusate se è piccolino piccolino, ma sono sicura che mi perdonerete quando leggerete la seconda parte.
>.< Avevo una marea di roba da scrivere e adesso me le sono dimenticate tutte -.-

Edited by Dollars1995 - 18/4/2011, 19:25
 
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» Nika «
view post Posted on 14/3/2011, 21:02




Se ci metti di nuovo tutto sto tempo ti banno U_U
No scherzo, non lo farei mai xD
Ma mi sono dovuta rileggere il Prologo e il Primo Capitolo, renditi T_T


Comunque sia, mi sa che hai letto la Saga di Stieg Larsson, guardi CSI e NCIS e poi boh...Forse anche la Signora in Giallo (Y)
Ci ho preso vero??

Ritornando al capitolo in sè....E' interessante, dico davvero ;) Ti prende e voglio subito sapere cosa succederà dopo!!
Ma sinceramente non ho capito il pezzo della mamma, me lo spiegherestiii?? *____*



POSTA.
 
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Dollars1995
view post Posted on 15/3/2011, 14:12




Per la parte della mamma l'ho fatto proprio così, perché mi andava U_U
E si, ho letto uomini che odiano le donne e devo leggere gli altri due, adoro NCIS e la signora in giallo. Ma il programma che mi piace più di tutti e MEDIUM *-*

Per la seconda parte ci sto già lavorando, non ho intenzione di farvi aspettare così tanto. Dì la verità, sono o no brava, eh?
 
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» Nika «
view post Posted on 15/3/2011, 14:36




Sei bravissima *-*
Uomini che odiano le donne è troppo bello, me lo sono mangiato!!!
Medium non l'ho mai visto ._.
 
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3 replies since 12/3/2011, 19:24   64 views
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