| Note: probabilmente ci saranno errori di grammatica, anche se spero di no xD
Mmmm che altro dire insomma siate buon u.u è la mia prima FF è solo un esperimento che spero vada, non bene, almeno discretamente (:
Spero che vi piaccia anzi spero che leggiate xD
I TH on mi appartengono e non ci guadagno nulla di nulla a scrivere (:
Story of a girl
1
Ero palesemente annoiato quando, nel giro di due ore, rimandarono la stessa canzone per la terza volta. Capivo che fosse il tormentone dell’estate, ma ormai anche i mondiali erano finiti, non che a me dispiacesse vedere il video di Shakira, intendiamoci.
Nel retro negozio c’era solo un divano per sedersi a riposare e una piccola televisione, più che altro sintonizzata su mtv, giusto per sentire un po’ di musica.
Non era un gran lavoro il mio, ma in qualche modo gli studi dovevo pagarmeli, e poi non si campa con l’aria. Lavoravo in uno studio fotografico, di cui il fotografo non ero io, mi limitavo a stare alla cassa a sviluppare le foto, certo qualche foto la scattavo anche io, le fototessere per chiarirci niente di emozionante. Era comunque un buon modo, oltre che per arrotondare alla fine del mese, anche per imparare, si perché studiavo architettura a Firenze e tra le materie di questa facoltà c’era anche fotografia di architettura un po’ diversa dalla normale fotografia ma comunque io l’adoravo.
A differenza di quello che posso sembrare quando mi si vede non sono così superficiale come credono molte persone, si ho uno stile gangster, ho uno sguardo perennemente malizioso puntato sui culi di tutte le belle ragazze che mi passano davanti e non credevo nell’amore, però non sono neanche così di ghiaccio.
Non è che non credessi propriamente nell’amore, ci credo,anche se cosa rara, perché infondo non esiste solo l’amore tra due persone, ma esistono diversi tipi d’amore… Credo solo che sia un sentimento che ti ostacoli, che ti impone molti impedimenti e limiti, ed io non volevo avere dei limiti.
Non avevo più tempo per dilungarmi in certi pensieri e discorsi mentali, la mia pausa pranzo era finita da un pezzo, e per di più non avevo minimamente aperto il libro per studiare, avevo sprecato così un’altra pausa pranzo, come sempre.
*Come sempre, Tom, tu sprechi ogni giorno le tue pause dilungandoti in questi discorsi, si perché in un qualche modo tu devi auto-convincerti di non aver bisogno d’amore, si tu devi autoimporti che il tuo bisogno d’amore è pari a zero e che infondo è un sentimento addirittura stupido che non ti porta da nessuna parte…solo alla felicità.*
Ora mi sarebbe toccato passare l’intero pomeriggio, fino alle sei, li dentro, almeno aveva l’aria condizionata, dopotutto era agosto e fuori faceva molto caldo.
Dopo quattro sudatissime ore passate appoggiato a dare resti e scontrini e ad indicare la stanza per le fototessere a chi era venuto erano finalmente le sei e si stava per chiudere.
-Scusi-
Disse una signora, probabilmente sulla quarantina, alta, occhi azzurri capelli corti biondi e che soprattutto andava di fretta.
-Scusi se sono arrivata alle sei sono uscita dal lavoro giusto poco fa e comunque dovevo passare solo a lasciare questa-
-Ehm buonasera, si mi dica-
-Si, ecco volevo lasciare la memorycard della mia macchina fotografica, ci sono le foto del compleanno della mia bambina e vorrei che me le stampasse su carta lucida, poi la numero 095 la vorrei incorniciare, la cornice già l’avevo scelta quando ero passata l’altro giorno, comunque le lascio il bigliettino con scritto tutto-
-Si, può passare tra due giorni a prendere tutto-
-Grazie e scusi per il ritardo. Arrivederci-
E intanto con le tue scuse mi ci pulisco il culo.
-Non si preoccupi. Arrivederci-
Bene Lunedì mi sarei installato tutto il pomeriggio a stampare e incorniciare foto del compleanno di una bambina.
-Io vado, qui ho finito-
-Va bene ragazzo, a lunedì e buon sabato sera-
Certo, un buonissimo sabato sera, passato davanti alla TV, da solo,con una birra fredda in mano. Fantastico.
-Grazie, anche a lei-
Uscii di fretta dal negozio, mi toccava farmi tutta la strada a piedi non avendo una macchina, patetico a ventuno
anni, ma purtroppo non potevo permettermela era già troppo dover pagare le bollette, da mangiare, i vestiti e a ottobre sarebbe ricominciata l’università e quindi anche la retta.
Mi fermai al mc donalds in centro, tanto a casa il frigo sarebbe stato comunque semi vuoto o con dentro qualcosa probabilmente scaduta o ammuffita da giorni…
Non c’era niente di cui stupirsi, ero un ragazzo di ventuno anni quasi ventidue solo in una grande città, fuori dal mio paese, senza una donna, figuriamoci se mi ricordavo di fare la spesa o di pulire la casa, ero troppo impegnato tra il lavoro e lo studio di materie arretrate.
Poi capitava che spesso il venerdì e la Domenica sera dovessi lavorare al locale vicino a casa.
Un’altra cosa da aggiungere alla lista, da me chiamata “qui va tutto storto” ,era che non vedevo il mio gemello da mesi ormai, e che non vedevo il corpo nudo di una donna da tempo ormai, quindi era da tempo che non facevo sesso. Ero proprio in astinenza.
Dopo aver mangiato il mio panino, e convintomi di essere ancora vegetariano, arrivai a casa mi buttai letteralmente sul divano, ecco quello sarebbe stato il mio sabato sera.
Probabilmente mi sarei comprato un animale da compagnia, o forse era meglio che mi cercassi una ragazza.
Decisi che poltrire inutilmente sul divano alle otto di sabato sera non andava, così di scatto mi alzai per farmi una doccia, con tutte le buone intenzioni di uscire dopo.
Tutte le intenzioni se ne andarono quando uscii dalla doccia con le gambe pesanti e gli occhi semi chiusi, presi ad asciugarmi freneticamente dopo di che mi infilai un paio di boxer puliti e benvenuto divano.
Mi ci stravaccai sopra e nel giro di qualche minuto già avevo chiuso gli occhi. Si qualcosa sarebbe dovuto cambiare.
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Ho trovato alcune frasi tutte attaccate e ho fatto un po' fatica a leggerle... Ma nulla di che, davvero!!