~TokioHotel's Fan Fictions~

Capitolo 4.

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TomiKaulitz
view post Posted on 14/5/2011, 18:17




Capitolo 4




L’aeroporto di Los Angeles era enorme. C’erano negozi da tutte le parti, sembrava più un centro commerciale! Andreas era andato a recuperare le valigie e io stavo cercando con lo sguardo quello che ci avrebbe portati a ‘casa’.
Voltai la testa verso l’uscita dell’aeroporto e vidi un signore con un cartello enorme con su scritto “Andreas Vogel e Tom Kaulitz”. Strabuzzai gli occhi, stupito: mi sentivo in imbarazzo sapendo che uno dei due che l’uomo stava cercando ero proprio io. Vidi Andreas arrivare con le valigie e io gli indicai il signore che ci avrebbe portato via da lì.
Notai ch’era appoggiato ad una limousine e il mio cuore cominciò a battere velocemente. Se c’era una limousine che ci avrebbe portato a casa, non osavo immaginare in che posto ci saremmo ritrovati.
-Tom, ma quello ci porterà a casa in limousine?- domandò esterrefatto ed eccitato il mio migliore amico.
Annuii senza proferire parola e mi incamminai verso l’uomo, seguito da un Andreas che trillava “sono il ragazzo più felice del mondo!”. Risi a tutta quella allegria.
L’uomo ci chiese chi fossimo e io indicai con un sorriso ironico il cartello enorme che aveva ancora tra le mani. Arrossì e si scusò per la figuraccia. Dopo di che, aprì la portiera e ci fece segno di salire.
Rimasti stupefatto da quella meraviglia: i sedili erano neri e in pelle e davanti a me c’erano dei bicchieri di cristallo e una bottiglia di champagne dentro un secchio pieno di ghiaccio.
Quella vacanza sarebbe stata strepitosa!

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-Tom, siamo arrivati!- strillò Andy, guardando fuori dal finestrino con la bocca spalancata. Non mi ero accorto di essermi addormentato durante il viaggio. Strofinai gli occhi con le mani per migliorare la vista e voltai la testa fuori dal finestrino.
Una villona si estendeva in tutta la sua bellezza davanti ai miei occhi, con un bel prato enorme e ben curato. Aveva solo il piano terra e un piano rialzato, ma a contare le finestre sembrava avere tantissime stanze.
Christian, il guidatore della limousine, ci aprì la portiera e ci augurò una buona permanenza nella villa. Lo ringraziammo, Andreas trotterellò fino al campanello e lo premette. Visto che nessuno aveva risposto subito, lui l’aveva schiacciato ancora senza però staccare il dito, facendo così un rumore assordante.
-Senti, platinato, se non la smetti, ti inficco il campanello nel tuo didietro!-minacciò una voce delicata ma furiosa, dall’alto. Io e Andreas sgranammo gli occhi per lo spavento. Alzammo la testa e vedemmo un viso dai lineamenti dolci e con dei capelli neri raccolti in una cresta, che ci guardava a dir poco male. Se avesse potuto lanciare fuoco dagli occhi per bruciare Andreas, l’avrebbe fatto senza ripensamenti.
-S-scusa…-balbettò il mio amico, arrossendo furiosamente. Eravamo contro luce, quindi non si vedeva granché di quel ragazzo o ragazza che fosse.
-Che volete da me?- proferì senza addolcirsi.
Cazzo, pensai, è acido/a come un limone.
-Beh, entrare in casa, visto che per i prossimi tre mesi, vivremo qua.- spiegai con un sorriso beffardo, che all’altro non piacque per niente.
-Che cosa?! Questa è casa mia!- ribatté stizzito.
-Non dirlo a me, ma all’agenzia di viaggi con cui mia madre ha parlato. E poi… Facci entrare e ne parliamo meglio.- dissi ormai stufo di stare fuori dalla porta d’ingresso solo perché qualcuno stava facendo dei cazzo di capricci.
Il ragazzo/la ragazza emise un grugnito infastidito e si allontanò dalla finestra, probabilmente per venirci ad aprire. Infatti, poco dopo la porta si aprì e noi non ci mettemmo nemmeno un secondo a varcare la soglia. Quella casa, anche al suo interno, era gigante. Era anche molto accogliente, nonostante l’individuo che ci abitasse facesse irritare chiunque nel giro di dieci minuti.
Quando mi girai per guardare il padrone di casa, quasi mi strozzai con la saliva. Era poco più basso di me, i suoi lineamenti erano molto delicati e dolci, parevano quelli di una ragazza, la pelle efebica e bianca come la neve, gli occhi color ambra erano molto profondi ed erano truccati di un forte strato di nero e il suo corpo era snello e longilineo. Indossava una maglietta bianca con delle bretelle borchiate e un paio di jeans in pelle che mettevano in risalto il suo culo sodo.
Mi accorsi che aveva dei piercing: un septum, un eyebrow.
Però, era troppo piatta per essere una donna.
-La smetti di squadrarmi da capo a piedi?- domandò inarcando un sopracciglio. Scossi velocemente la testa mi feci sfuggire un: -Scusa, stavo cercando di capire se sei una ragazza o un ragazzo.- facendolo diventare rosso sia dall’imbarazzo che dalla rabbia.
-Ohoh, ora ti ammazza!- sghignazzò Andreas, alternando i suoi sguardi prima verso di me e poi verso quella/o.
-Sono un ragazzo, brutto idiota!- sbraitò infervorato, mettendo le mani sui fianchi, come una donna. Ridacchiai di quel comportamento.
Diceva di essere un ragazzo e, intanto, si atteggiava come una ragazza. Era proprio strano quel tipetto.
-Io, comunque, non so ancora come ti chiami.- gli dissi con un sorriso ammiccante che lo fece diventare viola. Andreas aveva cercato tutto il tempo di contenersi, per non fare la figuraccia del coglione che rideva davanti a una scena che di divertente aveva solo le espressioni furiose di…Nonsapevochi, però non ce la fece, e scoppiò in una fragorosa risata contagiando anche me.
Appena ritornai serio, vidi che la principessina stava facendo di tutto per non uccidermi.
-Io sono Tom.- mi presentai, sperando di non ridere ancora.
Il ragazzo ci mise un po’ a rispondere per dire il suo nome.
-Io sono Bill.-
-E io Andreas.- proferì il platinato sorridendogli amichevolmente.
-Bene, ora avrei delle cose da fare. Ci si vede per cena.- e se ne andò da qualche parte della casa, lasciando me e Andreas nell’ingresso come due idioti.
-Ma…-
-Le stanze, ragazzi, cercatevele da soli! La casa è grande, se vi perdete, sono fatti vostri!- rispose Bill in lontananza.
Quella vacanza si prospettava più movimentata e divertente del previsto.

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Dopo che Bill si fu allontanato da noi, io cominciai a spostarmi con le mie valigie verso il piano di sopra. Normalmente, le stanze si trovano lì.
-Tom, io lascio le valigie nel salotto. Non ho proprio voglia di portarmele in giro!- sfiatò Andy prima di raggiungermi al piano superiore. Non gli risposi e presi a guardarmi intorno.
Trovare le camere sarebbe stato più difficile del previsto. Il corridoio era circondato di porte, l’una attaccata all’altra. Come avremmo distinto le camere, se ogni porta davanti a noi era uguale?
La maggior parte delle porte erano chiuse a chiave o erano bagni. Possibile che in questo piano ci fossero solo quelli?
-Andreas, fermati! Stiamo girando per casa come dei cretini!- sbottai in mezzo al corridoio. Ero stanco di aprire porte e trovare sempre le stesse cose. Questa casa aveva un piano per ogni stanza? Il primo per i bagni, e il secondo per le stanze da letto?
Ma… Un secondo piano non c’era.
Dove cazzo erano le camere?
-Ma… Tom! Non abbiamo ancora trovato le nostre camere!-
-Per forza! Le porte sono tutte uguali e l’unica cosa che abbiamo visto sono i bagni! Mi chiedo se ci siamo totalmente rincoglioniti da non saper distinguere una camera da un bagno!-
Andreas inarcò un sopracciglio e fece una smorfia di puro scetticismo, prima di scoppiare in una fragorosa risata piegandosi sul pavimento, tenendosi lo stomaco. Io non capii se stesse ridendo per quello che avevo detto o perché fosse stupido. Se era per l’ultimo motivo, non c’era da stupirsene, visto che lui era l’idiota in persona.
Però… Però gli volevo un bene dell’anima. Senza di lui, non avevo idea di cosa avrei fatto adesso. Di sicuro non sarei stato qui, in California, a godermi questa vacanza con lui e… beh… Bill. Di certo non avremmo fatto “tu per la tua strada, io per la mia” dato che abitavamo nella stessa casa e ci saremmo incrociati tre volte sì e una no.
Ok, Tom, basta con queste smancerie. Tu non hai mai detto una cosa del genere nei confronti di Andreas. La California ti gioca un brutto tiro, caro mio.
-Tom… Hai ragione, siamo due cretini. Ma mi chiedo come potremmo non esserlo, visto che…-
-Non avete ancora trovato le vostre stanze, il che è davvero strano dato che le avete proprio davanti a voi.- intervenne una voce che non aveva per niente un tono gentile, ma bensì nascondeva quel velo di scherno che avrebbe fatto innervosire chiunque.
Ci girammo verso la voce di Bill. Di chi poteva mai essere?
-Tu sei sempre gentile, eh?- domandai sarcastico. Quel ragazzo mi stava facendo saltare i nervi ed eravamo lì da poco più di mezz’ora!
Ero sempre stato un ragazzo molto tranquillo. Era molto raro che mi incazzassi seriamente per qualcosa. Quando succedeva, però, era la fine. E lui, cazzo!, era davvero bravo a far innervosire le persone. Come sarei riuscito a convivere con lui per tre, fottuti, mesi? Come minimo ci saremmo uccisi di botte un giorno sì e l’altro pure.
-Ha parlato Mr. Simpatia!-
-Andy, io me ne vado in camera. Non ho proprio voglia di stare a sentire… Billa.- ghignai malignamente e mi chiusi la porta alle spalle, giusto in tempo prima di sentir sbattere contro di essa qualcosa che doveva essere indirizzato a me.
-Stronzo!- urlò poi, prima di sparire di nuovo. Sentii Andreas ridere. Quello scemo era ancora nel corridoio.
Mi guardai intorno. La stanza era gigante, i muri avevano una tonalità chiara, un giallino, e i mobili erano di un legno molto chiaro e confortevole. Il letto era a baldacchino: avevo sempre sognato di poter dormirci sopra anche solo per una volta!
Mi sdraiai su quel letto dall’aspetto invitante e mugugnai soddisfatto. Era il paradiso.

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Quella sera avevo una voglia matta di esplorare la città dei miei sogni. Di notte doveva essere bellissima, piena di luci che decoravano la città, negozi aperti e tante, tante, belle ragazze con cui avere un rapporto ravvicinato. Los Angeles era piena di discoteche in cui si tenevano party privati di gente importante che ti sbucava da ogni angolo del centro. Quello era il paradiso. Se fosse stato per me, sarei rimasto qui a fare la vita che sognavo fin da piccolo.
-Tom! La cena è pronta!- urlò Andreas da dietro la porta. Mi alzai controvoglia dal letto, aprii la porta, la richiusi e scesi in cucina. Un ottimo profumino invase le mie narici. Chissà che cosa c’era di buono da mangiare.
Scesi al piano di sotto e spalancai la bocca a quella visione. Cibo di qualsiasi genere. Carne, pasta, verdura, fritto misto, dolci, salumi… cioè… sembrava una cena per una festa!
-Cazzo! E… tutta sta roba?- domandai senza fiato.
-Ho invitato alcuni amici, Tom. Di certo non faccio preparare tutte queste pietanze per noi tre!- ghignò Bill.
È troppo bello per essere vero, pensai.
Dopo dieci minuti, gli “alcuni” amici di Bill bussarono alla porta. Ok… qui c’era qualcosa che non quadrava. Quelli erano sì e no una trentina di persone! Forse Bill non sapeva il significato di “alcuni”.
Io e Andreas facemmo le presentazioni, ma dopo dieci persone io avevo già dimenticato tutti i loro nomi. L’unico nome che mi ricordavo era Chanel. Quella ragazza mi stava squadrando da una buona mezz’ora, con un sorriso malizioso sulle labbra.
Era bellissima. Aveva i capelli castani, gli occhi color miele e un fisico fantastico. Chissà se era impegnata…
-Allora Tom…- cominciò Steve? Alex? Vabbé uno degli amici di Bill, - Com’è la Germania?-
-Bella. Non è niente a confronto alla California, però ha anche lei il suo fascino.- Presi un pezzo di pane e ne mangiai un pò.
-Un giorno verrò a trovarti, allora!- esultò Chanel allegra.
Strabuzzai gli occhi a quell’affermazione. Un’americana disposta a lasciare la sua città per venire a trovare… me? L’unico ragazzo di cui si sarebbe dimenticata non appena avrei preso l’aereo per ritornare in Germania?
Andreas ridacchiò. Forse lui se lo immaginava che una ragazza avrebbe detto quelle parole; Bill, invece, l’aveva guardata malissimo. Non ne capiva comunque il motivo, gli dava solo fastidio che qualcuno potesse essersi interessato a me.
-Mi… Mi farebbe davvero piacere!-
Chanel mi sorrise, come per ringraziarmi, e io ricambiai. Quella ragazza non sembrava come tutte le altre.
A fine serata decisi di voler visitare la città. Chanel e Andreas erano molto entusiasti dell’idea, mentre il resto della combriccola voleva rimanere a casa davanti alla tv per vedere qualcosa. Bill non era così sicuro di voler venire con noi e lasciare casa libera ai suoi amici. Non si fidava così tanto di loro, tranne di Gustav e Georg, che erano i suoi migliori amici.
-Ragazzi, tutti a casa!- disse alla fine, aprendo la porta principale e aspettando che gli altri facessero quello che aveva detto.
-Ma perché?- domandò uno dei suoi amici.
-Perché non ci tengo a vedere la mia casa mezza distrutta per colpa vostra, mentre io sono in giro con i miei coinquilini per Los Angeles.-

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Los Angeles era proprio come me l’aspettavo. Meravigliosa! Andreas e Bill stavano prendendo i gelati sia per loro che per me e Chanel.
Io e la ragazza infatti li stavamo aspettando fuori. Dentro la gelateria c’era troppa confusione e faceva anche molto caldo. Nell’attesa, mi accesi una sigaretta e guardai di sottecchi Chanel, che era intenta a guardare qualcosa davanti a sé. Forse non guardava niente.
Era davvero una graziosa ragazza. I suoi lineamenti erano anche molto dolci. Sembrava una bambina.
-Non ti ho chiesto ancora quanti anni hai…- esalò lei timidamente, voltando lo sguardo verso di me.
-Ne ho diciannove. Venti a settembre. E tu?-
-Diciassette. Sono una dei più piccoli della compagnia.-
-Chi è il più piccolo oltre te?- chiesi incuriosito.
-Bill. Ha diciott’anni, mentre tutti gli altri ne hanno tra i diciannove e i venti.- spiegò con un piccolo sorriso.
Oh… Ma che bella notizia. Bill era anche più piccolo di me e si comportava come se tutto il mondo fosse ai suoi piedi. Ovviamente non sarei andato a dirglielo che ora sapevo quello che lui, magari, avrebbe voluto tenermi nascosto. L’avrei usata come carta da giocare. Sarebbe stato divertente vederlo uscire di testa, perché non gli avrei permesso di comandarmi a bacchetta come, sicuramente, avrebbe voluto fare.
-Però non li dimostra,- dissi facendo un tiro alla sigaretta – Voglio dire… Sembra che ne abbia venti.-
-Sì, Bill sembra dimostrarne di più per il trucco e per la sua intelligenza.-
Intelligente?
-Non farmi quella faccia da ebete, può sembrare strano dato che non fa che comportarsi come una primadonna e si lamenta di continuo.- ridacchiò abbassando la testa.
Le presi il mento con le dita e feci incontrare i nostri occhi. La luna glieli faceva brillare. Spostai i miei sugli zigomi color porpora e sulle labbra carnose che mordeva nervosamente. Sorrisi e le presi fra le mie, facendola sussultare. Evidentemente non se lo aspettava. Feci uscire la lingua e la infilai tra le sue labbra, aspettandomi che fossero schiuse, ma invece erano ancora serrate. Le forzai leggermente e finalmente riuscii nel mio intento. La mia lingua assaporò ogni centimetro della sua bocca prima di incontrare la sua lingua, che si mosse timidamente.
-Avanti, non essere timida. Non ti mangio.- sussurrai staccandomi leggermente da lei.
-S-scusa…- rispose arrossendo.
Feci rincontrare le nostre labbra e stavolta a prendere il comando fu lei. Le nostre lingue si toccavano e scappavano, ma poi –stanco di questo tocca e fuggi- le presi il viso tra le mie mani e feci creare tra loro una dolce danza.
Chanel portò le braccia intorno al mio collo e mi avvicinò a sé. Sorrisi nel bacio e staccai le mani dal suo viso per poggiarle sui suoi fianchi.
-Ehm.. Ehm..- Qualcuno accanto a noi si schiarì la voce e noi ci staccammo. Bill aveva uno sguardo furente. Inarcai un sopracciglio a quell’espressione non motivata sul suo viso, ma poi decisi che non era il momento di porsi delle domande, bensì di prendermi il gelato offertomi da Andreas e andare in giro per Los Angeles.
-Tieni il gelato.- disse Bill a Chanel con freddezza, porgendole il gelato e incamminandosi, portandosi dietro Andreas.
-Ma che ha Bill?- chiesi, anche se sapevo che nessuno avrebbe potuto rispondermi. Chanel scrollò le spalle.
Qualcosa mi afferrò una mano, abbassai lo sguardo e vidi che lei aveva la sua intrecciata alla mia.
Non stava affrettando un po’ troppo le cose?
-Vi volete muovere o dobbiamo accamparci qui per la notte per vedervi fare i romanticoni, eh?- sbottò acidamente Bill, mettendo le mani sui fianchi.
-Ehi, datti una calmata, cazzo! Cos’è tutta sta fretta?!- domandai incamminandomi verso di lui, tenendo sempre per mano Chanel.
-Voglio andare a casa! Adesso!- ribatté furioso, sbattendo un piede sull’asfalto come ad enfatizzare la cosa.

-Ma noi vogliamo visitare la città!- replicò Andy mettendo il broncio. Io annuii vistosamente essendo d’accordo con lui, mentre Chanel abbassò il capo e mollò la mia mano. La guardai confuso. Ma che avevano tutti quanti?
Prima Bill con il suo cambio d’umore, poi Chanel con il suo imbarazzo. Cazzo… Ero a LA da meno di ventiquattro ore e già stava capitando di tutto. Sono io che faccio quest’effetto alle persone? No, perché se no non si spiega il cambio di umore della gente. Solo Andreas era rimasto il solito, invece gli altri nel giro di poco più di un’ora già avevano cambiato umore dieci volte.
Bill era passato da freddo a furioso, invece, Chanel da timida a sicura e poi imbarazzata. Ci mancava solo che avesse i sensi di colpa!
-Noi. Andiamo. A. Casa.– sillabò fulminandoci con gli occhi.
-No.- dissi serrando la mascella. Va bene che aveva i cazzi suoi, ma non poteva condizionare la mia vita e quella degli altri a suo piacimento. Se agli altri stava bene che li trattasse come degli zerbini, cavoli loro. Ma io ero io e nessuno mi metteva i piedi in testa; soprattutto un ragazzino viziato!
Odiavo le persone che facevano così. Pensavano di poter avere tutti ai loro piedi, condizionando le loro vite con le loro stupide regole. Bill era così. Pensava davvero che dicendo “andiamo a casa”, io avrei detto “sì, Bill, andiamo”? Ma anche no! Io non sapevo come fossero abituati i suoi amici prima del nostro arrivo. Una cosa era certa: avrei fatto di tutto per non fargli condizionare la vita mia e quella del mio migliore amico.
Gli avrei messo i bastoni fra le ruote, avrei rovinato tutto il suo mondo.
A me non fregava niente.







Note Finali dell'autrice: Uhm... Ok, finalmente ce l'ho fatta! Questo capitolo è stato un parto. E probabilmente non sarà il solo. Ho trovato davvero difficoltà a mandarlo avanti; non sapevo più che pesci prendere. Poi è successa a disgrazia: La prova gratuita di word mi era scaduta un giorno e mezzo fa e ieri mi dava un fottutissimo problema: non me lo installava. Verso il tardi, però, s'è dato una svegliata e ha preso a funzionare. Oggi sono riuscita a concludere il capitolo come avevo promesso alla mia donnina*-*
Riguardo alla storia: non so che dire.
L'ultima parte, forse, sarà quella che colpirà di più perché Bill cambia improvvisamente umore dopo che vede il bacio di Tom (me) e Chanel. Il che è strano dato che l'ha odiato fin dal primo momento che ha visto il Tommaso piombargli in casa.
Ok, me ne vado. Mi sono dilungata un po' troppo.
Spero vi sia piaciuto*-*
 
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Dollars1995
view post Posted on 16/5/2011, 13:44




*speechless*

Devo dire che sono rimasta abbastanza stranita dall'atteggiamento di Bill. Non mi sarei mai immaginata che l'avresti presentato come uno stronzo... Adesso però sono curiosissima di sapere cosa ha deciso di fare Tom.
 
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TomiKaulitz
view post Posted on 16/5/2011, 13:47




CITAZIONE
*speechless*

Devo dire che sono rimasta abbastanza stranita dall'atteggiamento di Bill. Non mi sarei mai immaginata che l'avresti presentato come uno stronzo... Adesso però sono curiosissima di sapere cosa ha deciso di fare Tom.

Ahahah come mai non te lo saresti aspettato? *curiosa*
 
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Dollars1995
view post Posted on 16/5/2011, 19:45




Boh, non lo so.

Sulle os lo hai sempre descritto tutto buono e bello, qui invece te ne esci così... sia chiaro, adoro questa twc U_U
 
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TomiKaulitz
view post Posted on 16/5/2011, 20:27




CITAZIONE
Boh, non lo so.

Sulle os lo hai sempre descritto tutto buono e bello, qui invece te ne esci così... sia chiaro, adoro questa twc U_U

Ahahaha hai ragione, però Bill buono in tutte le F, dopo un po' annoia v.v
 
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.S t e r n.
view post Posted on 17/5/2011, 11:59




CITAZIONE (TomiKaulitz @ 14/5/2011, 19:17) 

Capitolo 4




L’aeroporto di Los Angeles era enorme. C’erano negozi da tutte le parti, sembrava più un centro commerciale! Andreas era andato a recuperare le valigie e io stavo cercando con lo sguardo quello che ci avrebbe portati a ‘casa’.
Voltai la testa verso l’uscita dell’aeroporto e vidi un signore con un cartello enorme con su scritto “Andreas Vogel e Tom Kaulitz”.
SPOILER (click to view)
Aspè...Qualcosa non mi torna: il cognome di Andreas lo hai inventato tu? Perché io sapevo che si chiamava Gühnner =)

Strabuzzai gli occhi, stupito: mi sentivo in imbarazzo sapendo che uno dei due che l’uomo stava cercando ero proprio io. Vidi Andreas arrivare con le valigie e io gli indicai il signore che ci avrebbe portato via da lì.
Notai ch’era appoggiato ad una limousine e il mio cuore cominciò a battere velocemente. Se c’era una limousine che ci avrebbe portato a casa, non osavo immaginare in che posto ci saremmo ritrovati.
-Tom, ma quello ci porterà a casa in limousine?- domandò esterrefatto ed eccitato il mio migliore amico.
SPOILER (click to view)
No, in motonave -.-"


Annuii senza proferire parola e mi incamminai verso l’uomo, seguito da un Andreas che trillava “sono il ragazzo più felice del mondo!”. Risi a tutta quella allegria.
L’uomo ci chiese chi fossimo e io indicai con un sorriso ironico il cartello enorme che aveva ancora tra le mani. Arrossì e si scusò per la figuraccia. Dopo di che, aprì la portiera e ci fece segno di salire.
Rimasti stupefatto da quella meraviglia: i sedili erano neri e in pelle e davanti a me c’erano dei bicchieri di cristallo e una bottiglia di champagne dentro un secchio pieno di ghiaccio.
Quella vacanza sarebbe stata strepitosa!

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-Tom, siamo arrivati!- strillò Andy, guardando fuori dal finestrino con la bocca spalancata. Non mi ero accorto di essermi addormentato durante il viaggio. Strofinai gli occhi con le mani per migliorare la vista e voltai la testa fuori dal finestrino.
Una villona si estendeva in tutta la sua bellezza davanti ai miei occhi, con un bel prato enorme e ben curato. Aveva solo il piano terra e un piano rialzato, ma a contare le finestre sembrava avere tantissime stanze.
Christian, il guidatore della limousine, ci aprì la portiera e ci augurò una buona permanenza nella villa. Lo ringraziammo, Andreas trotterellò fino al campanello e lo premette. Visto che nessuno aveva risposto subito, lui l’aveva schiacciato ancora senza però staccare il dito, facendo così un rumore assordante.
-Senti, platinato, se non la smetti, ti inficco il campanello nel tuo didietro!-minacciò una voce delicata ma furiosa, dall’alto. Io e Andreas sgranammo gli occhi per lo spavento. Alzammo la testa e vedemmo un viso dai lineamenti dolci e con dei capelli neri raccolti in una cresta, che ci guardava a dir poco male.
SPOILER (click to view)
Uuuuuuuuh *__________* Chi è? XDXD

Se avesse potuto lanciare fuoco dagli occhi per bruciare Andreas, l’avrebbe fatto senza ripensamenti.
-S-scusa…-balbettò il mio amico, arrossendo furiosamente. Eravamo contro luce, quindi non si vedeva granché di quel ragazzo o ragazza che fosse.
-Che volete da me?- proferì senza addolcirsi.
Cazzo, pensai, è acido/a come un limone.
-Beh, entrare in casa, visto che per i prossimi tre mesi, vivremo qua.- spiegai con un sorriso beffardo, che all’altro non piacque per niente.
-Che cosa?! Questa è casa mia!- ribatté stizzito.
-Non dirlo a me, ma all’agenzia di viaggi con cui mia madre ha parlato. E poi… Facci entrare e ne parliamo meglio.- dissi ormai stufo di stare fuori dalla porta d’ingresso solo perché qualcuno stava facendo dei cazzo di capricci.
Il ragazzo/la ragazza emise un grugnito infastidito e si allontanò dalla finestra, probabilmente per venirci ad aprire. Infatti, poco dopo la porta si aprì e noi non ci mettemmo nemmeno un secondo a varcare la soglia. Quella casa, anche al suo interno, era gigante. Era anche molto accogliente, nonostante l’individuo che ci abitasse facesse irritare chiunque nel giro di dieci minuti.
Quando mi girai per guardare il padrone di casa, quasi mi strozzai con la saliva. Era poco più basso di me, i suoi lineamenti erano molto delicati e dolci, parevano quelli di una ragazza, la pelle efebica e bianca come la neve, gli occhi color ambra erano molto profondi ed erano truccati di un forte strato di nero e il suo corpo era snello e longilineo. Indossava una maglietta bianca con delle bretelle borchiate e un paio di jeans in pelle che mettevano in risalto il suo culo sodo.
SPOILER (click to view)
Il suo culo soddwoffbregerugrepthriueurwfpidfififpidfewprg3efhdcfdc ecco, mi hai fatta schizzare ç____ç


Mi accorsi che aveva dei piercing: un septum, un eyebrow.
SPOILER (click to view)
E che non puoi vedere gli altri due, caro tesoro mio T_____T

Però, era troppo piatta per essere una donna.
-La smetti di squadrarmi da capo a piedi?- domandò inarcando un sopracciglio. Scossi velocemente la testa mi feci sfuggire un: -Scusa, stavo cercando di capire se sei una ragazza o un ragazzo.- facendolo diventare rosso sia dall’imbarazzo che dalla rabbia.
-Ohoh, ora ti ammazza!- sghignazzò Andreas, alternando i suoi sguardi prima verso di me e poi verso quella/o.
-Sono un ragazzo, brutto idiota!- sbraitò infervorato, mettendo le mani sui fianchi, come una donna. Ridacchiai di quel comportamento.
Diceva di essere un ragazzo e, intanto, si atteggiava come una ragazza. Era proprio strano quel tipetto.
-Io, comunque, non so ancora come ti chiami.- gli dissi con un sorriso ammiccante che lo fece diventare viola. Andreas aveva cercato tutto il tempo di contenersi, per non fare la figuraccia del coglione che rideva davanti a una scena che di divertente aveva solo le espressioni furiose di…Nonsapevochi, però non ce la fece, e scoppiò in una fragorosa risata contagiando anche me.
Appena ritornai serio, vidi che la principessina stava facendo di tutto per non uccidermi.
-Io sono Tom.- mi presentai, sperando di non ridere ancora.
Il ragazzo ci mise un po’ a rispondere per dire il suo nome.
-Io sono Bill.-
-E io Andreas.- proferì il platinato sorridendogli amichevolmente.
-Bene, ora avrei delle cose da fare. Ci si vede per cena.- e se ne andò da qualche parte della casa, lasciando me e Andreas nell’ingresso come due idioti.
-Ma…-
-Le stanze, ragazzi, cercatevele da soli! La casa è grande, se vi perdete, sono fatti vostri!- rispose Bill in lontananza.
Quella vacanza si prospettava più movimentata e divertente del previsto.

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Dopo che Bill si fu allontanato da noi, io cominciai a spostarmi con le mie valigie verso il piano di sopra. Normalmente, le stanze si trovano lì.
-Tom, io lascio le valigie nel salotto. Non ho proprio voglia di portarmele in giro!- sfiatò Andy prima di raggiungermi al piano superiore. Non gli risposi e presi a guardarmi intorno.
Trovare le camere sarebbe stato più difficile del previsto. Il corridoio era circondato di porte, l’una attaccata all’altra. Come avremmo distinto le camere, se ogni porta davanti a noi era uguale?
La maggior parte delle porte erano chiuse a chiave o erano bagni. Possibile che in questo piano ci fossero solo quelli?
-Andreas, fermati! Stiamo girando per casa come dei cretini!- sbottai in mezzo al corridoio. Ero stanco di aprire porte e trovare sempre le stesse cose. Questa casa aveva un piano per ogni stanza? Il primo per i bagni, e il secondo per le stanze da letto?
Ma… Un secondo piano non c’era.
Dove cazzo erano le camere?
-Ma… Tom! Non abbiamo ancora trovato le nostre camere!-
-Per forza! Le porte sono tutte uguali e l’unica cosa che abbiamo visto sono i bagni! Mi chiedo se ci siamo totalmente rincoglioniti da non saper distinguere una camera da un bagno!-
Andreas inarcò un sopracciglio e fece una smorfia di puro scetticismo, prima di scoppiare in una fragorosa risata piegandosi sul pavimento, tenendosi lo stomaco. Io non capii se stesse ridendo per quello che avevo detto o perché fosse stupido. Se era per l’ultimo motivo, non c’era da stupirsene, visto che lui era l’idiota in persona.
Però… Però gli volevo un bene dell’anima. Senza di lui, non avevo idea di cosa avrei fatto adesso. Di sicuro non sarei stato qui, in California, a godermi questa vacanza con lui e… beh… Bill. Di certo non avremmo fatto “tu per la tua strada, io per la mia” dato che abitavamo nella stessa casa e ci saremmo incrociati tre volte sì e una no.
Ok, Tom, basta con queste smancerie. Tu non hai mai detto una cosa del genere nei confronti di Andreas. La California ti gioca un brutto tiro, caro mio.
-Tom… Hai ragione, siamo due cretini. Ma mi chiedo come potremmo non esserlo, visto che…-
-Non avete ancora trovato le vostre stanze, il che è davvero strano dato che le avete proprio davanti a voi.- intervenne una voce che non aveva per niente un tono gentile, ma bensì nascondeva quel velo di scherno che avrebbe fatto innervosire chiunque.
Ci girammo verso la voce di Bill. Di chi poteva mai essere?
SPOILER (click to view)
Ahahah no


-Tu sei sempre gentile, eh?- domandai sarcastico. Quel ragazzo mi stava facendo saltare i nervi ed eravamo lì da poco più di mezz’ora!
Ero sempre stato un ragazzo molto tranquillo. Era molto raro che mi incazzassi seriamente per qualcosa. Quando succedeva, però, era la fine. E lui, cazzo!, era davvero bravo a far innervosire le persone. Come sarei riuscito a convivere con lui per tre, fottuti, mesi? Come minimo ci saremmo uccisi di botte un giorno sì e l’altro pure.
-Ha parlato Mr. Simpatia!-
-Andy, io me ne vado in camera. Non ho proprio voglia di stare a sentire… Billa.- ghignai malignamente e mi chiusi la porta alle spalle, giusto in tempo prima di sentir sbattere contro di essa qualcosa che doveva essere indirizzato a me.
-Stronzo!- urlò poi, prima di sparire di nuovo. Sentii Andreas ridere. Quello scemo era ancora nel corridoio.
Mi guardai intorno. La stanza era gigante, i muri avevano una tonalità chiara, un giallino, e i mobili erano di un legno molto chiaro e confortevole. Il letto era a baldacchino: avevo sempre sognato di poter dormirci sopra anche solo per una volta!
Mi sdraiai su quel letto dall’aspetto invitante e mugugnai soddisfatto. Era il paradiso.
SPOILER (click to view)
No scusa devo essermi persa un pezzo, come ha fatto a trovare la stanza se prima erano tutti bagni? o.O


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Quella sera avevo una voglia matta di esplorare la città dei miei sogni. Di notte doveva essere bellissima, piena di luci che decoravano la città, negozi aperti e tante, tante, belle ragazze con cui avere un rapporto ravvicinato. Los Angeles era piena di discoteche in cui si tenevano party privati di gente importante che ti sbucava da ogni angolo del centro. Quello era il paradiso. Se fosse stato per me, sarei rimasto qui a fare la vita che sognavo fin da piccolo.
-Tom! La cena è pronta!- urlò Andreas da dietro la porta. Mi alzai controvoglia dal letto, aprii la porta, la richiusi e scesi in cucina. Un ottimo profumino invase le mie narici. Chissà che cosa c’era di buono da mangiare.
Scesi al piano di sotto e spalancai la bocca a quella visione. Cibo di qualsiasi genere. Carne, pasta, verdura, fritto misto, dolci, salumi… cioè… sembrava una cena per una festa!
-Cazzo! E… tutta sta roba?- domandai senza fiato.
-Ho invitato alcuni amici, Tom. Di certo non faccio preparare tutte queste pietanze per noi tre!- ghignò Bill.
È troppo bello per essere vero, pensai.
Dopo dieci minuti, gli “alcuni” amici di Bill bussarono alla porta. Ok… qui c’era qualcosa che non quadrava. Quelli erano sì e no una trentina di persone! Forse Bill non sapeva il significato di “alcuni”.
Io e Andreas facemmo le presentazioni, ma dopo dieci persone io avevo già dimenticato tutti i loro nomi. L’unico nome che mi ricordavo era Chanel. Quella ragazza mi stava squadrando da una buona mezz’ora, con un sorriso malizioso sulle labbra.
Era bellissima. Aveva i capelli castani, gli occhi color miele e un fisico fantastico. Chissà se era impegnata…
-Allora Tom…- cominciò Steve? Alex? Vabbé uno degli amici di Bill, - Com’è la Germania?-
-Bella. Non è niente a confronto alla California, però ha anche lei il suo fascino.- Presi un pezzo di pane e ne mangiai un pò.
-Un giorno verrò a trovarti, allora!- esultò Chanel allegra.
Strabuzzai gli occhi a quell’affermazione. Un’americana disposta a lasciare la sua città per venire a trovare… me? L’unico ragazzo di cui si sarebbe dimenticata non appena avrei preso l’aereo per ritornare in Germania?
Andreas ridacchiò. Forse lui se lo immaginava che una ragazza avrebbe detto quelle parole; Bill, invece, l’aveva guardata malissimo. Non ne capiva comunque il motivo, gli dava solo fastidio che qualcuno potesse essersi interessato a me.
-Mi… Mi farebbe davvero piacere!-
Chanel mi sorrise, come per ringraziarmi, e io ricambiai. Quella ragazza non sembrava come tutte le altre.
A fine serata decisi di voler visitare la città. Chanel e Andreas erano molto entusiasti dell’idea, mentre il resto della combriccola voleva rimanere a casa davanti alla tv per vedere qualcosa. Bill non era così sicuro di voler venire con noi e lasciare casa libera ai suoi amici. Non si fidava così tanto di loro, tranne di Gustav e Georg, che erano i suoi migliori amici.
SPOILER (click to view)
Eccoli lì, mancavano loro .___.


-Ragazzi, tutti a casa!- disse alla fine, aprendo la porta principale e aspettando che gli altri facessero quello che aveva detto.
-Ma perché?- domandò uno dei suoi amici.
-Perché non ci tengo a vedere la mia casa mezza distrutta per colpa vostra, mentre io sono in giro con i miei coinquilini per Los Angeles.-

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Los Angeles era proprio come me l’aspettavo. Meravigliosa! Andreas e Bill stavano prendendo i gelati sia per loro che per me e Chanel.
Io e la ragazza infatti li stavamo aspettando fuori. Dentro la gelateria c’era troppa confusione e faceva anche molto caldo. Nell’attesa, mi accesi una sigaretta e guardai di sottecchi Chanel, che era intenta a guardare qualcosa davanti a sé. Forse non guardava niente.
Era davvero una graziosa ragazza. I suoi lineamenti erano anche molto dolci. Sembrava una bambina.
-Non ti ho chiesto ancora quanti anni hai…- esalò lei timidamente, voltando lo sguardo verso di me.
-Ne ho diciannove. Venti a settembre. E tu?-
-Diciassette. Sono una dei più piccoli della compagnia.-
-Chi è il più piccolo oltre te?- chiesi incuriosito.
-Bill. Ha diciott’anni, mentre tutti gli altri ne hanno tra i diciannove e i venti.- spiegò con un piccolo sorriso.
Oh… Ma che bella notizia. Bill era anche più piccolo di me e si comportava come se tutto il mondo fosse ai suoi piedi. Ovviamente non sarei andato a dirglielo che ora sapevo quello che lui, magari, avrebbe voluto tenermi nascosto. L’avrei usata come carta da giocare. Sarebbe stato divertente vederlo uscire di testa, perché non gli avrei permesso di comandarmi a bacchetta come, sicuramente, avrebbe voluto fare.
-Però non li dimostra,- dissi facendo un tiro alla sigaretta – Voglio dire… Sembra che ne abbia venti.-
-Sì, Bill sembra dimostrarne di più per il trucco e per la sua intelligenza.-
Intelligente?
-Non farmi quella faccia da ebete, può sembrare strano dato che non fa che comportarsi come una primadonna e si lamenta di continuo.- ridacchiò abbassando la testa.
Le presi il mento con le dita e feci incontrare i nostri occhi. La luna glieli faceva brillare. Spostai i miei sugli zigomi color porpora e sulle labbra carnose che mordeva nervosamente. Sorrisi e le presi fra le mie, facendola sussultare. Evidentemente non se lo aspettava. Feci uscire la lingua e la infilai tra le sue labbra, aspettandomi che fossero schiuse, ma invece erano ancora serrate. Le forzai leggermente e finalmente riuscii nel mio intento. La mia lingua assaporò ogni centimetro della sua bocca prima di incontrare la sua lingua, che si mosse timidamente.
SPOILER (click to view)
Ma Tom O__O Un po' di galanteria no eh?!?! -.-"


-Avanti, non essere timida. Non ti mangio.- sussurrai staccandomi leggermente da lei.
-S-scusa…- rispose arrossendo.
Feci rincontrare le nostre labbra e stavolta a prendere il comando fu lei. Le nostre lingue si toccavano e scappavano, ma poi –stanco di questo tocca e fuggi- le presi il viso tra le mie mani e feci creare tra loro una dolce danza.
Chanel portò le braccia intorno al mio collo e mi avvicinò a sé. Sorrisi nel bacio e staccai le mani dal suo viso per poggiarle sui suoi fianchi.
-Ehm.. Ehm..- Qualcuno accanto a noi si schiarì la voce e noi ci staccammo. Bill aveva uno sguardo furente. Inarcai un sopracciglio a quell’espressione non motivata sul suo viso, ma poi decisi che non era il momento di porsi delle domande, bensì di prendermi il gelato offertomi da Andreas e andare in giro per Los Angeles.
-Tieni il gelato.- disse Bill a Chanel con freddezza, porgendole il gelato e incamminandosi, portandosi dietro Andreas.
-Ma che ha Bill?- chiesi, anche se sapevo che nessuno avrebbe potuto rispondermi. Chanel scrollò le spalle.
Qualcosa mi afferrò una mano, abbassai lo sguardo e vidi che lei aveva la sua intrecciata alla mia.
Non stava affrettando un po’ troppo le cose?
SPOILER (click to view)
Ah no? Ma davvero? E tu?!?!


-Vi volete muovere o dobbiamo accamparci qui per la notte per vedervi fare i romanticoni, eh?- sbottò acidamente Bill, mettendo le mani sui fianchi.
-Ehi, datti una calmata, cazzo! Cos’è tutta sta fretta?!- domandai incamminandomi verso di lui, tenendo sempre per mano Chanel.
-Voglio andare a casa! Adesso!- ribatté furioso, sbattendo un piede sull’asfalto come ad enfatizzare la cosa.

-Ma noi vogliamo visitare la città!- replicò Andy mettendo il broncio. Io annuii vistosamente essendo d’accordo con lui, mentre Chanel abbassò il capo e mollò la mia mano. La guardai confuso. Ma che avevano tutti quanti?
Prima Bill con il suo cambio d’umore, poi Chanel con il suo imbarazzo. Cazzo… Ero a LA da meno di ventiquattro ore e già stava capitando di tutto. Sono io che faccio quest’effetto alle persone? No, perché se no non si spiega il cambio di umore della gente. Solo Andreas era rimasto il solito, invece gli altri nel giro di poco più di un’ora già avevano cambiato umore dieci volte.
Bill era passato da freddo a furioso, invece, Chanel da timida a sicura e poi imbarazzata. Ci mancava solo che avesse i sensi di colpa!
-Noi. Andiamo. A. Casa.– sillabò fulminandoci con gli occhi.
-No.- dissi serrando la mascella. Va bene che aveva i cazzi suoi, ma non poteva condizionare la mia vita e quella degli altri a suo piacimento. Se agli altri stava bene che li trattasse come degli zerbini, cavoli loro. Ma io ero io e nessuno mi metteva i piedi in testa; soprattutto un ragazzino viziato!
Odiavo le persone che facevano così. Pensavano di poter avere tutti ai loro piedi, condizionando le loro vite con le loro stupide regole. Bill era così. Pensava davvero che dicendo “andiamo a casa”, io avrei detto “sì, Bill, andiamo”? Ma anche no! Io non sapevo come fossero abituati i suoi amici prima del nostro arrivo. Una cosa era certa: avrei fatto di tutto per non fargli condizionare la vita mia e quella del mio migliore amico.
Gli avrei messo i bastoni fra le ruote, avrei rovinato tutto il suo mondo.
A me non fregava niente.







Note Finali dell'autrice: Uhm... Ok, finalmente ce l'ho fatta! Questo capitolo è stato un parto. E probabilmente non sarà il solo. Ho trovato davvero difficoltà a mandarlo avanti; non sapevo più che pesci prendere. Poi è successa a disgrazia: La prova gratuita di word mi era scaduta un giorno e mezzo fa e ieri mi dava un fottutissimo problema: non me lo installava. Verso il tardi, però, s'è dato una svegliata e ha preso a funzionare. Oggi sono riuscita a concludere il capitolo come avevo promesso alla mia donnina*-*
Riguardo alla storia: non so che dire.
L'ultima parte, forse, sarà quella che colpirà di più perché Bill cambia improvvisamente umore dopo che vede il bacio di Tom (me) e Chanel. Il che è strano dato che l'ha odiato fin dal primo momento che ha visto il Tommaso piombargli in casa.
Ok, me ne vado. Mi sono dilungata un po' troppo.
Spero vi sia piaciuto*-*

Bellissimo, come sempre *-*
Bill all'inizio mi è piaciuto molto, perché ha dato prova di sé stesso. Voglio dire, secondo me nella realtà è veramente così scorbutico!!! Ma alla fine no, non ho capito quel cambiamento d'umore, a dire il vero mi è anche un po' dispiaciuto. Forse Bill è preso da Chanel?
Chanel all'inizio mi è sembrata molto dolce, quasi bambina come hai detto tu, ma dopo il bacio.. Mh, ho cambiato totalmente idea!! E anche di lei non ne ho capito il cambio d'umore. Forse si sentiva in colpa per aver baciato Tom davanti a Bill?
Andreas è il solito demente.
Tom mi fa pena xD L'unico sano di mente in mezzo a quel branco di rincoglioniti (Andreas in primis xD)

Tutto sommato il capitolo mi è piaciuto molto, soprattutto come hai descritto la villa anche se sinceramente (come ho detto in spoiler) mi è sembrato che la stanza sia arrivata all'improvviso e non ho capito come (=
Che altro aggiungere?
Non ho la minima idea di come potrà andare avanti, quindi dì a Word di non fare i capricci e continua subito <3 <3
 
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TomiKaulitz
view post Posted on 17/5/2011, 15:51




CITAZIONE
Aspè...Qualcosa non mi torna: il cognome di Andreas lo hai inventato tu? Perché io sapevo che si chiamava Gühnner =)

Vogel è un cognome tedesco che esiste veramente, ma l'ho affibbiato ad Andy perché non sapevo il suo vero cognome.

CITAZIONE
Uuuuuuuuh *__________* Chi è? XDXD

Chi può mai essere v.v

CITAZIONE
Il suo culo soddwoffbregerugrepthriueurwfpidfififpidfewprg3efhdcfdc ecco, mi hai fatta schizzare ç____ç

Buahahahah *rotola dalle risate*
CITAZIONE
E che non puoi vedere gli altri due, caro tesoro mio T_____T

Li vedrà... prima o poi v.v
CITAZIONE
Ma Tom O__O Un po' di galanteria no eh?!?! -.-"

Ahahahah stiamo parlando di Tom!
CITAZIONE
Ah no? Ma davvero? E tu?!?!

Buahahhahahahahaah ma lui l'ha solo baciata, su!
CITAZIONE
Bill all'inizio mi è piaciuto molto, perché ha dato prova di sé stesso. Voglio dire, secondo me nella realtà è veramente così scorbutico!!!

Anche io penso sia così. Voglio dire... Potrebbe essere la persona più dolce di questo mondo, ma credo che con gli estranei faccia davvero un po' lo stronzo.
CITAZIONE
Ma alla fine no, non ho capito quel cambiamento d'umore, a dire il vero mi è anche un po' dispiaciuto.

Bill è lunatico. *annuisce*
CITAZIONE
Forse Bill è preso da Chanel?

O forse Bill non si aspettava che Chanel, dolce ragazza (come all'inizio) abbia baciato il primo sconosciuto che gli è passata davanti...
CITAZIONE
Chanel all'inizio mi è sembrata molto dolce, quasi bambina come hai detto tu, ma dopo il bacio.. Mh, ho cambiato totalmente idea!!

Chanel è proprio come l'hai descritta tu. Non uccidetela per il bacio, si rivelerà davvero importante nella vita di Tom... Poi capirete perché v.v
CITAZIONE
E anche di lei non ne ho capito il cambio d'umore. Forse si sentiva in colpa per aver baciato Tom davanti a Bill?

Forse...
CITAZIONE
Andreas è il solito demente.
Tom mi fa pena xD L'unico sano di mente in mezzo a quel branco di rincoglioniti (Andreas in primis xD)

Non posso che non darti ragione! Andreas è stupido, ma come si fa a stare senza di lui? Semplicemente non si può. Amo quel ragazzo *-*
Amate il Tommaso, anche se pure lui non è mica tanto a posto xD
CITAZIONE
Tutto sommato il capitolo mi è piaciuto molto, soprattutto come hai descritto la villa anche se sinceramente (come ho detto in spoiler) mi è sembrato che la stanza sia arrivata all'improvviso e non ho capito come

Le stanze (mi dispiace non aver specificato) erano una delle porte che non si aprivano. Difatti Tom e Andreas avevano notato solo u bagno perché le altre parte erano chiuse a chiave.
CITAZIONE
Che altro aggiungere?
Non ho la minima idea di come potrà andare avanti, quindi dì a Word di non fare i capricci e continua subito <3 <3

Ti ringrazio! Per i prossimi due mesi, Word non farà storie. Perciò manderò avanti tranquillamente la storia^^

 
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.S t e r n.
view post Posted on 17/5/2011, 18:46




CITAZIONE
Vogel è un cognome tedesco che esiste veramente, ma l'ho affibbiato ad Andy perché non sapevo il suo vero cognome.

Aaaahn capito ^_^

CITAZIONE
Chanel è proprio come l'hai descritta tu. Non uccidetela per il bacio, si rivelerà davvero importante nella vita di Tom... Poi capirete perché v.v

Non avevo intenzione di ucciderla, per carità! E' che mi è sembrato strano che una ragazza tanto carina e per bene si lasciasse baciare (con la conseguente che l'ha baciato pure lei di sua iniziativa successivamente) da uno che non conosce nemmeno da un giorno ;) Però può anche essere che con il passare del tempo mi starà più simpatica ^^

CITAZIONE
Ti ringrazio! Per i prossimi due mesi, Word non farà storie. Perciò manderò avanti tranquillamente la storia^^

Eeeeeeevvaaaai image


 
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TomiKaulitz
view post Posted on 22/5/2011, 23:09




Ho mandato alla beta il capitolo cinque. In questi giorni lo posterò ^^
 
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8 replies since 14/5/2011, 18:17   71 views
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