~TokioHotel's Fan Fictions~

Capitolo 5.

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TomiKaulitz
view post Posted on 3/6/2011, 14:59




Capitolo 5





I raggi del sole penetrarono dalla finestra, illuminando più di metà stanza. Alcuni di essi si scontrarono contro i miei occhi chiusi, infastidendomi più del dovuto. Li strizzai e poi li aprii, voltandomi dall’altra parte. Odiavo quando il sole mi faceva lacrimare gli occhi. Fortuna che ero da solo nella stanza, se no qualcuno avrebbe potuto pensare che stessi piangendo veramente e che la storia del sole fosse solo una sciocca scusa per non dover ammettere che anche io, Tom Kaulitz, potevo piangere.

Per favore.

Tom Kaulitz non piange mai, pensai.
Indossai dei boxer puliti e m’infilai i pantaloni della tuta, lasciando l’addome scoperto. Faceva caldo. Non avevo per niente voglia di indossare una maglia. Ero a Los Angeles, uno dei posti in cui faceva perennemente caldo e io, in casa, volevo stare il più comodo possibile. Andreas mi aveva già visto parecchie volte con l’addome scoperto e di certo non si sarebbe scandalizzato; Bill, forse, avrebbe potuto dire qualcosa al riguardo. Magari era così pudico che si sarebbe lamentato come una donnina isterica. Non dovevo cominciare a pensare a lui già di prima mattina. Quello che lui aveva da dire valeva ben poco. Per qualsiasi cosa.
Presi il cellulare dal comodino, lo infilai nella tasca e uscii dalla camera promettendomi che le avrei dato una ripulita nel corso della giornata. Scesi le scale e raggiunsi con tranquillità la cucina dove trovai Andy abbuffarsi di qualche cibo-spazzatura e Bill bersi una bella tazza di caffè.
-Buongiorno!- Salutai con un sorriso tutti i presenti.
-‘onno- ricambiò Andy con la bocca piena, sputando di tanto in tanto qualcosa. Che schifo. Poi si lamentava di me nel mangiare.
Bill alzò gli occhi dal tavolo e li puntò sulla mia figura.
–Buongiorno. Potresti anche mettere una maglia, però…-
-Ti da fastidio vedermi girare a petto scoperto per casa?- ghignai alzando un angolo della bocca.
-Ma assolutamente no! Per me potresti girare anche nudo, non mi farebbe nessuna differenza. Soltanto che le vicine non sarebbero tanto entusiaste a vedere un ragazzino mezzo nudo.- replicò con freddezza.
-Io, invece, dico che ne sarebbero contente eccome. Non è mica da tutti i giorni poter vedere un fisico bello, tonico e abbronzato come il mio.- indicai i miei addominali con orgoglio. Bill li guardò uno a uno, ne ero così sicuro che potevo sentir i suoi occhi viaggiare lungo il mio corpo. Le sue guance si colorirono di un rosso acceso. Le mie ipotesi erano giuste.
-Non importa. È meglio se ti vesti, non fare storie.- ribatté schiarendosi di tanto in tanto la gola per celare l’imbarazzo che aveva preso il sopravvento su di lui.
-Sono in casa, Bill. Posso anche stare senza maglia, inoltre nel giardino ho notato che hai una piscina. Penso che tra un po’ vado a farci qualche vasca.- ghignai immaginando il cervello di Bill elaborare l’informazione.
-Nessuno ti ha dato il permesso di farti il bagno in piscina!!- strillò istericamente alzandosi dal tavolo e avvicinandosi.
-Bill abiterò in questa casa per tre mesi. E per questo breve periodo… la casa non sarà solo tua. Smettila di fare i capricci, non faccio niente di male alla fine.- Gli diedi le spalle e andai in camera a prendere il costume e l’asciugamano. Era davvero una bella giornata di sole e la piscina sarebbe stato proprio perfetta per potersi rilassare un po’. Chissà se anche Bill sarebbe venuto a farsi il bagno, non avevo colto ancora l’occasione di vederlo nudo. Non fraintendetemi: nudo è inteso senza maglia, non nudo nel vero senso della parola!
Mi chiusi in bagno e indossai il costume. Era tutto bianco con dei fiori blu. Era l’unico costume decente che mamma mi aveva regalato. Appena fui pronto, uscii dal bagno e rientrai in camera. Cercai nella valigia gli occhiali da sole e, quando li trovai, li misi addosso, anche se non era molto normale… In casa il sole non batteva sugli occhi, quindi non c’era motivo per indossarli.
Ma erano dettagli e io potevo permettermelo. Ero un figo!
Ero sicuro di aver preso tutto: asciugamano, cellulare e l’ I-Pod. Mi mancava solo da mangiare, ma dato che sarebbe venuto anche Andy –perché da solo non sarebbe di certo stato-, ci avrebbe pensato lui a quella roba.
Scesi le scale e beccai Andreas mettere dei cibi in una borsa.
-Andy che stai facendo?- chiesi fermandomi davanti a lui.
-Sto mettendo dei panini nella borsa da portare fuori nel giardino. Se per caso avessimo fame, avremmo tutto a portata di mano invece di fare avanti e indietro dal giardino alla cucina.- spiegò mettendo anche una bottiglia di coca cola da due litri.
Cosa avevo detto?
Ma perché faccio delle domande come se qualcuno mi potesse rispondere?, pensai. Stavo impazzendo davvero.
-Tom posso farti una domanda?- domandò dopo aver sistemato tutto. Annuii anche se dalla sua espressione seria immaginavo un discorso lungo. Molto lungo. E quando Andy faceva certi discorsi, non era mai un buon segno. Poteva essere stupido, ma era anche molto intelligente e, se capitava che ci fosse qualcosa di cui parlare senza poterci scherzare sopra, lui era il primo a farlo notare. Era anche il primo a voler affrontare un argomento del genere.
-Dimmi…-
-Che intenzioni hai con Chanel? Lei mi sembra davvero presa da te…-
Non mi ero preparato all’argomento ‘Chanel’. Eravamo qui solo da un giorno e già c’erano questi discorsi?
-Voglio divertirmi come ho sempre fatto, Andy. Lo sai. Non sto cercando nulla di serio al momento.- mentii spudoratamente. Prima di partire per Los Angeles e finire a letto con Diamante, avevo davvero pensato di voler una relazione seria.
-Stai mentendo Tom. Te lo si legge in faccia. Non farla soffrire, perché la vedrai quasi tutti i giorni, visto che è amica di Bill. Non sarà una delle tue scopamiche che vedi una volta e basta.-
-Cosa vuoi che faccia Andy? Ieri ci siamo baciati, mi ha tenuto per mano! Cosa vuoi che le dica adesso? Dammela ora perché tanto non vorrò niente di più da te? Potrà essere diversa quanto vuoi, ma per me rimarrà sempre una delle tante.-
-Allora sii sincero con lei! Non illuderla come se avesse una speranza di poter stare con te. Le piaci tanto anche se ti conosce a malapena, si vedeva da come ti guardava ieri sera. Sembra così dolce e indifesa che soffrirebbe per qualsiasi cosa, e credo che non stia cercando qualcuno con cui far sesso, non ne sembra nemmeno la tipa. Se però vuoi fare lo stronzo, fallo. Ma evita di far soffrire una ragazza come Chanel.- Mi passò davanti e se ne andò in giardino lasciandomi da solo.
Ma che avrei dovuto fare? Non era di certo colpa mia se lei si era presa una cotta per me!
-Andy…- mi avvicinai piano a lui. Era arrabbiato. Sapevo che s’irritava abbastanza facilmente quando me ne uscivo con i miei ragionamenti del cavolo. Io ero così. Lui mi conosceva da quando avevo sette anni! Conosceva i miei pensieri, i miei ragionamenti. Conosceva il vero Tom. Avrebbe dovuto aspettarsi che dicessi in quel modo, o forse sperava che almeno questa volta avrei ragionato diversamente. Forse… era anche deluso. Non si era voltato nemmeno per un attimo verso di me. Aveva cominciato a sistemare le pietanze sopra un tavolino posto vicino alle sdraio, nel più completo silenzio. Bill era in casa a fare chissà cosa, chissà dove. Forse in bagno a rifarsi il trucco o le unghie o bho… qualsiasi cosa stesse facendo in quel momento, non doveva interessarmi. C’era qualcosa di più importante da risolvere: fare pace con Andy.
Non era stata una vera e propria litigata, anzi, la chiamerei più uno scambio di opinioni nei confronti di una ragazza appena conosciuta. Andreas non era mai stato un tipo romanticone. Però riconosceva le ragazze quando volevano una cosa piuttosto che un’altra. Era l’unica cosa che ci differenziava. Andy era donnaiolo, per carità, però se vedeva che una ragazza ci teneva particolarmente non la trattava come le altre. Era gentile, disponibile, dolce e affettuoso. Mentre io facevo il cretino con tutte.
Sbuffai. Odiavo quando mi ignorava per così tanto. Va bene, poteva essere arrabbiato con me. Glielo concedevo, perché non è che fossi stato così delicato, però ero sempre il suo migliore amico!
-Continuerai ad ignorarmi ancora per molto?- chiesi seccato.
-Fatti un bagno, Tom.- rispose dopo essersi sdraiato.
Che risposta era quella? Fatti un bagno? Cosa c’entrava con quello che volevo dire io?
Ora si mette pure a cambiare discorso questo stronzo, pensai infuriato.
Decisi di lasciar perdere. Io avevo provato a fare pace, lui non ne voleva sapere perché, ovviamente, doveva comportarsi da stronzo. Poggiai le mie cose sulla sdraio dall’altro lato del tavolo e mi buttai in piscina. Il tuffo bomba che avevo fatto, aveva fatto arrivare l’acqua su Andreas tant’è che questo si mise ad urlare e ad inveirmi contro per averlo bagnato, mentre lui voleva solamente prendersi il sole.
Non l’avevo fatto apposta, però ben gli stava. Una piccola vendetta non faceva male a nessuno, soprattutto a lui che mi aveva ignorato per tutto il tempo in cui stavo cercando di scusarmi. Era l’unica persona a cui chiedevo scusa dopo anche una discussione priva di senso. Mi misi nella posizione del “morto” e mi rilassai. Ora volevo solo prendere il sole. Andreas, Bill, Chanel… Erano problemi che avrei affrontato dopo. Non volevo rovinarmi del tutto la giornata.
-Tom! Tom!-
Sentii una voce nominare il mio nome. Chi osava rompermi proprio adesso? Bill era sul bordo della piscina con le braccia lungo i fianchi e lo sguardo che diceva “sei nei guai”. Cosa potevo aver combinato adesso?
-Cosa c’è Bill?-
-C’è Chanel dentro casa! L’hai invitata tu?-
Inarcai un sopracciglio. Io non avevo invitato nessuno! Dopo la discussione avvenuta col mio migliore amico, invitarne la causa sarebbe stato proprio il colmo! Volevo trascorrere una giornata –una sola!- da solo, per fatti miei. Però è ovvio che la gente, se non glielo dici chiaro e tondo, non lo capisce.
-No. Non ho fatto proprio niente!- replicai stizzito. La colpa andava sempre a me! Cazzo!
-Beh, allora cosa ci fa qui?!-
-E io cosa ne so! Se sono in acqua, posso mai sapere che cazzo ci viene a fare la gente a casa tua?- domandai scocciato.
-Ah, ora è casa mia quando conviene a te! Sei una testa di cazzo!- Girò i tacchi e rientrò in casa.
Era il momento di uscire dall’acqua e di andare a vedere che cosa volesse Chanel.
Nuotai fino al bordo della piscina e poi con una spinta mi tirai su per salire. Mi avvicinai alla sdraio, afferrai l’asciugamano e l’avvolsi alla vita in modo che assorbisse la maggior quantità d’acqua, così da non spargere acqua in casa.
-Ehi, Chanel!- salutai dopo essere arrivato in salotto. Era seduta sul divano con lo sguardo rivolto al pavimento. Si mordeva nervosamente il labbro come se trovasse qualcosa di spiacevole. Corrugai la fronte. Aveva un’espressione davvero preoccupata in viso e non mi piaceva. Potevo essere anche stupido e testa di cazzo, ma di certe cose me ne accorgevo pure io.
-C-ciao Tom.- pigolò arrossendo.
-Come stai?- chiesi gentilmente. Potevo anche risparmiarmela questa domanda cretina dato che mi ero accorto che qualcosa non andava, però non potevo andare dritto al sodo come se la volessi cacciare via. Mi sedetti accanto a lei e attesi una sua risposta. Era pensierosa e triste. Bill le aveva per caso detto qualcosa?
-Chanel? Tutto bene?- domandai allora, vedendo che non accennava ad aprir bocca.
-Tom… Mi di-dispiace per il bacio. Non dovevo lasciarmi andare così… Io… Dio…- cominciò a piangere. Io ero confuso.
Si era pentita che ci fossimo baciati? Eppure ieri sera lo voleva… Aveva persino fatto il primo passo dopo che le avevo detto che non l’avrei mangiata. Come diamine è possibile?
-E’ per colpa di Bill che stai dicendo queste cose? Perché a me sembra che ieri sera tu lo volessi quanto me.-
-E io lo volevo! Lo voglio ancora adesso! Ma è sbagliato, cavolo. Ci conosciamo a malapena e non… il bacio è stato un errore, ok? Dobbiamo dimenticare cosa è successo ieri. Dobbiamo fare in modo che non sia mai esistito niente tra noi.-
-Chanel, cristo santo, perché ti stai pentendo tutto ad un tratto? Cosa mi stai nascondendo!?- sbottai stanco di sentirmi rifilare “è sbagliato” “dimentica” etc. Cosa diamine stava succedendo?
Chanel si strinse nelle spalle, intimorita. Forse avevo esagerato. Puntai i miei occhi su di lei e poi l’attirai tra le mie braccia. All’inizio si irrigidì leggermente, ma poi si lasciò andare ricambiando l’abbraccio. Le accarezzai dolcemente i capelli e le baciai la testa. Rimanemmo in silenzio per un po’. Sembrava disperata da come stava piangendo. Continuavo a non capire perché tutto quel discorso dopo solo un bacio.
Andreas ci raggiunse e, quando vide Chanel tra le mie braccia che piangeva, si preoccupò.
-Cos’è successo?- domandò. Io non sapevo che cosa rispondere. Non lo sapevo nemmeno io. Possibile che i guai erano diventati la mia ombra?
-Non lo so.- risposi incerto.
Si sedette sul divano e le accarezzò la schiena. L’unico a non essere comparso nella stanza per capire cosa stesse succedendo a Chanel era proprio Bill.
-Scusatemi un attimo.- aggiunsi, facendo spostare delicatamente Chanel da me. Mi diressi su per le scale e controllai ogni stanza per vedere dove si trovasse Bill. Si stava comportando in modo strano. Era già la seconda volta in presenza della sua amica.
Bill era disteso sul letto con la musica nelle orecchie. Forse era per questo che non si era fatto vedere per niente. Stava semplicemente dormendo. In quel momento lo trovavo a dir poco tenero ed adorabile.
Mi avvicinai piano al letto e mi sporsi leggermente in avanti con la schiena. Il suo viso, da addormentato, assomigliava a quello di un angelo. Era così rilassato che non sembrava nemmeno il Bill che avevo conosciuto ieri. Si mosse leggermente e io, intimorito, mi tirai di colpo indietro. Non volevo che si svegliasse per colpa mia, non avevo davvero voglia di stare a sentire un’altra delle sue crisi isteriche. Per mia fortuna non si era svegliato, aveva solo cambiato posizione.
Sembrava così piccolo ed indifeso che… avrei voluto coccolarlo. Stringerlo forte tra le mie braccia e proteggerlo da chiunque avesse voluto fargli del male.
Ma che pensieri sto facendo! Sono etero per la miseria, non gay! Non mi piacciono i ragazzi!

Il cervello stava perdendo giorno per giorno un pezzo. E non andava bene. Non per me che ero sempre stato sicuro delle mie idee. Bill. Era colpa sua! Improvvisamente mi sentii arrabbiato con lui. Stava cominciando ad impappinare il mio cervello. Già era fuori di suo, non aveva bisogno di qualcun altro che ricalcasse la mano.
Uscii di corsa dalla stanza. Non potevo cominciare a fare pensieri strani su quel ragazzo che non faceva altro che trattarmi di merda ogni qualvolta si presentasse l’occasione. Anzi. Doveva cominciare a starmi alla larga. Quasi come se fosse un lebbroso. Più mi stava lontano, meno era il rischio che venissi contagiato. Ecco. Dovevo fare esattamente questo. Stargli lontano. Se fosse stato necessario, avrei cominciato qualcosa con Chanel e avrei occupato la maggior parte della giornata a coccolarla etc. tipiche cose da ragazzi dolci e innamorati. Di sicuro io non mi sarei mai innamorato di Chanel. Lei non era il mio tipo, ma se serviva per farmi stare lontano da Bill e salvare quel poco ch’era rimasto del mio cervello, beh… Fanculo! Sarei stato disposto a sposarmela!
Scesi le scale e raggiunsi Andreas che accarezzava dolcemente i capelli morbidi e setosi di Chanel. Si era addormentata. Piangere doveva averla stancata parecchio.
-Meglio portarla in camera.- dissi a bassa voce. Andreas si spostò senza dire una parola e appena si alzò dal divano, prese la ragazza tra le braccia e se la sistemò meglio. A quanto pare non voleva neanche farmela portare nella mia stanza tra le mie braccia.
Salimmo le scale lentamente e appena raggiungemmo la mia camera, decisi che ora toccava a me prendermi cura di lei.
-Lascia fare a me, ora. Non la farò soffrire, Andy.- dissi prendendo la giovane fra le braccia. Dopo che lei fu al sicuro, cercai con lo sguardo il mio migliore amico. Non mi guardava. Si ostinava a tenere lo sguardo rivolto al pavimento.
-Ha detto qualcosa, prima. Riguardava una conversazione tenutasi tra lei e Bill dopo che siamo ritornati a casa,- disse alzando finalmente gli occhi su di me, - Bill ti vuole. È arrabbiato con Chanel perché si è innamorata di qualcuno che appartiene già a lui. Fossi in te… Parlerei con Bill. Chanel non deve soffrire.- Uscì dalla camera chiudendosi la porta alle spalle. Io rimasi ancora al centro della stanza, con Chanel tra le braccia, ad assimilare quel poco che aveva detto.
Bill aveva detto a Chanel che gli appartenevo? Cosa diavolo gli è passato per la testa? E perché non provavo quel senso di fastidio nel sapere che già mi aveva considerato suo?
Posai la ragazza tra le morbide coperte del letto e io mi sedetti semplicemente sopra. Bill diceva di possedermi, ma io non ero suo. Non ero mai stato di nessuno. Ero Tom Kaulitz, un ragazzo che non vuole complicazioni. Bill erano uno di quelli che mi avrebbe complicato la vita, mi avrebbe fottuto ogni più piccolo pezzo di me stesso. Dovevo fare attenzione, eliminare tutte le sue intenzioni il più velocemente possibile. Mettere subito in chiaro le cose.

Non dovevo permettere a nessuno di mettermi i bastoni tra le ruote.

Ma ce l’avrei fatta?


Si. C’è l’avrei fatta.
 
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.S t e r n.
view post Posted on 4/6/2011, 13:01




Ok, diciamoci la verità: sembra troppo una storia vera. Te lo avevo già detto? Non ricordo, ma ogni capitolo che passa sono sempre più convinta che questa storia, da qualche parte del mondo, potrebbe anche esistere per davvero.
Te lo ripeterò fino a quando non sarà finita: scrivi troppo bene, troppo dettagliatamente e questo fa si che la FF prenda vita! E' semplicemente meravigliosa *-*

Arrivata ad un certo punto del capitolo, poco dopo la metà, ho cominciato a credere che Bill e Chanel avrebbero anche potuto avere una relazione in passato e che per questo motivo Bill sia stato infastidito da una possibile storia tra lei e Tom.
Ma poi è cambiato tutto, perché Bill ha detto che Tom gli appartiene... In che modo Tom appartiene a Bill? Bill è forse già innamorato di Tom? Oppure Bill sa che Tom è suo fratello gemello che non vede da sempre? Sinceramente non so dove andare a parare, ma mi è piaciuto che Tom si stia accorgendo che Bill non è così isterico come si è presentato!!!

Ora me ne sto buona buona e aspetto il sesto *-*
 
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TomiKaulitz
view post Posted on 5/6/2011, 12:51




CITAZIONE
Ok, diciamoci la verità: sembra troppo una storia vera. Te lo avevo già detto? Non ricordo, ma ogni capitolo che passa sono sempre più convinta che questa storia, da qualche parte del mondo, potrebbe anche esistere per davvero.

No ma stai dicendo sul serio? Una storia vera? Cazzo! Non immagini la mia faccia in questo momento xD
CITAZIONE
Te lo ripeterò fino a quando non sarà finita: scrivi troppo bene, troppo dettagliatamente e questo fa si che la FF prenda vita! E' semplicemente meravigliosa *-*

E io ti ringrazio per la millesima volta. Sono veramente molto felice che ti piaccia il mio modo di scrivere, di come descrivo in ogni più piccolo dettaglio ogni cosa come se lo stessi vivendo e non che è frutto della mia fantasia. Sarà che mi è troppo facile immaginarmi in Tom, immaginare quello che farebbe durante la giornata, i suoi pensieri, le sue battute etc...
CITAZIONE
Arrivata ad un certo punto del capitolo, poco dopo la metà, ho cominciato a credere che Bill e Chanel avrebbero anche potuto avere una relazione in passato e che per questo motivo Bill sia stato infastidito da una possibile storia tra lei e Tom.

Può essere.. Magari Bill e Chanel hanno avuto una storia in passato e non vuole che ci sia una storia tra lei e Tom per vari motivi. O semplicemente è possessivo delle "cose" su cui mette gli occhi e non vuole che nessuno ci metta le mani sopra. Ci sono mille possibilità che possono motivare il comportamento di Bill.
CITAZIONE
Ma poi è cambiato tutto, perché Bill ha detto che Tom gli appartiene... In che modo Tom appartiene a Bill? Bill è forse già innamorato di Tom? Oppure Bill sa che Tom è suo fratello gemello che non vede da sempre?

Sono domande a cui non so darti esattamente una risposta. O forse non voglio dartela e lasciarti col dubbio fino al punto clou della storia.
CITAZIONE
Sinceramente non so dove andare a parare, ma mi è piaciuto che Tom si stia accorgendo che Bill non è così isterico come si è presentato!!!

Tom è un ragazzo sveglio. Molto sveglio. A modo suo si accorge facilmente delle cose. Ma non sa cosa fare per paura di sbagliare... Chi lo sa!


Oggi comincio a scrivere qualcosina. Spero di scrivere abbastanza sufficientemente da riuscir a postare entro questa settimana**
 
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2 replies since 3/6/2011, 14:59   87 views
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